Verso Licata-Reggina, mister Pippo Romano cerca stimoli: «La Reggina è una corazzata, ma noi daremo tutto»
Il tecnico dei gialloblù incita la squadra per una battaglia contro i giganti amaranto: «La Reggina è da temere, ma il Licata ha il cuore per lottare fino alla fine»

Mister Romano, come definirebbe la sua squadra?
«La mia squadra è giovane, con un organico che è stato costruito per mantenere la categoria. Nonostante le difficoltà, anche contro avversari che sulla carta sembrano alla nostra portata, abbiamo ottenuto dei buoni risultati. Tuttavia, ci manca la continuità, una componente fondamentale in un campionato così competitivo. C’è stata una fase positiva, ma anche un periodo complicato, dove, dopo la mia partenza, la squadra ha accumulato sei sconfitte consecutive. È una squadra che ha bisogno di tempo, e purtroppo le difficoltà caratteriali stanno influenzando il nostro rendimento».
Come è cambiato l’andamento della stagione?
«La squadra è stata inizialmente costruita con un’altra visione, pensando a una posizione diversa in classifica. Quando sono tornato, la squadra era in una situazione difficile, e la mancanza di continuità nei risultati ci ha penalizzato. Non possiamo negarlo, ma stiamo cercando di reagire, anche se è una situazione complessa, soprattutto per una squadra giovane come la nostra».
La Reggina arriva alla sfida contro di voi dopo una sconfitta contro il Siracusa. Cosa pensa della situazione della squadra amaranto?
«La Reggina ha un organico importante, costruito per vincere. Nonostante il passo falso contro il Siracusa, sono convinto che abbiano la qualità per fare bene. La Reggina ha una fase offensiva di categoria superiore, con giocatori che possono spostare gli equilibri. Il nostro obiettivo, contro una squadra del loro calibro, sarà quello di sfruttare le opportunità e cercare di giocare al meglio delle nostre possibilità, nonostante le difficoltà».
La Reggina è una squadra con esperienza e qualità, ma a volte ha mostrato delle lacune in difesa, come il gol subito su calcio piazzato contro il Siracusa. È qualcosa che avete studiato?
«Abbiamo sicuramente analizzato le partite della Reggina, ma ogni squadra ha i suoi punti deboli. La Reggina ha tanti giocatori di qualità, e ogni partita ha la sua storia. È fondamentale prestare attenzione ai dettagli, come i calci piazzati, e lavorare in gruppo per fermare le azioni pericolose. Ogni squadra ha le sue vulnerabilità, ma dobbiamo essere pronti a sfruttarle».
Qual è la sua opinione sul campionato in generale, sia per le zone alte che per quelle basse della classifica?
«Il campionato è molto equilibrato, e le zone alte sono ancora aperte. Squadre come il Siracusa hanno qualche punto di vantaggio, ma nulla è deciso. Anche nelle zone basse della classifica, come la nostra, c’è ancora spazio per recuperare. La stagione è lunga e, come abbiamo visto, ogni squadra può lasciare punti per strada. Quindi, fino alla fine, ci saranno sorprese».
La sua squadra sta affrontando un periodo di difficoltà, ma la continuità sembra essere la chiave per uscirne. Cosa manca per fare quel salto di qualità?
«La continuità è fondamentale. Abbiamo avuto alti e bassi, e la squadra deve imparare a gestire le situazioni difficili. Non possiamo permetterci di perdere punti contro avversari diretti. Se riuscissimo a fare una striscia positiva di risultati, sarebbe il passo in più per uscire dalla zona bassa della classifica. La squadra ha la qualità per farcela, ma dobbiamo trovare quella stabilità mentale e caratteriale che ci manca».
Ha parlato di continuità. Qual è la sua visione del gioco e come pensa di stimolare i suoi giocatori per le prossime partite?
«La mia filosofia è sempre stata quella di giocare un calcio propositivo. Cerchiamo di sfruttare le caratteristiche dei calciatori, cercando di dare gioia alla gente che viene a vedere le partite. Quest’anno, purtroppo, non siamo riusciti a esprimere al meglio il nostro gioco, ma ci stiamo lavorando. La motivazione è fondamentale, e dobbiamo affrontare ogni partita con serenità, cercando di dare il massimo. Perché perdere è inevitabile in alcuni casi, ma lo dobbiamo fare con dignità, come un’armata che non si arrende».
Infine, Mister Romano, come vive questa esperienza a Licata e cosa rappresenta per lei?
«Licata è la mia casa. Sono qui da tanti anni, prima da calciatore e ora da allenatore. Questa città e questa gente meritano una salvezza, e per me è fondamentale dare il massimo. I tifosi ci seguono con passione, sia in casa che in trasferta, e noi dobbiamo fare il possibile per ripagare questa fiducia. Non voglio che Licata venga ricordata per una retrocessione, ma per il cuore e la determinazione che questa squadra ha sempre messo in campo. La mia carriera è sempre stata legata a questa città, e spero che presto possa arrivare la soddisfazione che meritano».