La Reggina e il suo glorioso passato: i protagonisti di 110 anni di storia e passione
Al Cine Teatro Odeon, la città di Reggio ha reso omaggio alla sua squadra del cuore, la Reggina, con un evento che ha visto la partecipazione di ex calciatori, allenatori e dirigenti

Al Cine Teatro Odeon, la città di Reggio ha reso omaggio alla sua squadra del cuore, la Reggina, con un evento che ha visto la partecipazione di ex calciatori, allenatori e dirigenti. La manifestazione “Il Calcio è Arte” ha rappresentato un’occasione per ripercorrere i momenti più significativi della storia amaranto, grazie alle testimonianze di chi ha vissuto da protagonista le pagine più gloriose del club.
L’apertura del sindaco Giuseppe Falcomatà
Ad aprire il dibattito è stato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha sottolineato l’importanza dell’evento: «Siamo molto contenti di questa giornata fortemente voluta dalla Città Metropolitana. È questo il modo migliore per concludere il ciclo della mostra ‘Il Calcio è Arte’, non solo per festeggiare come città, ma per consacrare la storia della Reggina. È bello vedere i grandi protagonisti di questo lunghissimo percorso e trasmettere queste emozioni ai nostri giovani. Quegli anni vissuti in Serie A, soprattutto, sono stati momenti di riscatto e di aggregazione sociale, perché lo sport è anche cultura, formazione ed educazione, un linguaggio universale. Quella della Reggina è una storia a puntate che non ha una fine e ringrazio tutti coloro che ne hanno fatto parte».
Gli allenatori del passato: Camolese, Orlandi, Toscano e Colomba
Tra i protagonisti dell’incontro, hanno preso la parola anche gli ex allenatori che hanno scritto pagine importanti della storia della Reggina.
«Alla Reggina sono venuto da calciatore in C e poi da allenatore in Serie A, due esperienze bellissime. – ricorda Giancarlo Camolese – A Reggio Calabria ho trovato anche mia moglie. Quando mi hanno chiamato Foti e Martino, non ci ho pensato due volte: conoscevo l’ambiente e i tifosi. Sono arrivato con una squadra che aveva dei problemi, ma poi siamo riusciti a salvarci».
Nevio Orlandi, allenatore della storica salvezza in Serie A, ha raccontato: «Sono arrivato alla Reggina nel 1989 grazie a Gabriele Martino e Lucio Dattola. Da quel momento ho fatto la trafila nel settore giovanile, dove già si avvertiva l’attaccamento alla maglia. Abbiamo ottenuto ottimi risultati grazie anche alla società, senza quel centro sportivo mai ci saremmo riusciti».
Mimmo Toscano, cresciuto nel settore giovanile amaranto e poi allenatore della promozione in Serie B: «La Reggina per me è stata tutto. Mi ha insegnato i valori dello sport, le regole da rispettare, tutto quello che poi mi sono portato dietro da calciatore e allenatore. Avere contribuito ai successi della Reggina per me è un orgoglio e un onore».
Infine, Franco Colomba ha espresso la sua visione sul legame tra calcio e arte e il suo profondo legame con la città: «Il calcio è arte? Se pensiamo a Baggio, Del Piero, Pirlo, Rivera, allora sì: il calcio è arte. Alla Reggina ho avuto la fortuna di allenare giocatori di grande tecnica. Grandi risultati grazie alla collaborazione di tutti e un grazie speciale al presidente Lillo Foti».
Le testimonianze dei calciatori
Anche alcuni ex calciatori hanno raccontato i loro ricordi più belli legati alla maglia amaranto. Rubens Pasino ha ripercorso il suo periodo a Reggio Calabria: «La Reggina ha rappresentato la parentesi più lunga e importante della mia carriera. Anni bellissimi, gol pesanti, vittorie e un tifo eccezionale. Il gol di Gualdo Tadino? Un pizzico di follia e un po’ di fortuna, ma è rimasto nella storia».
Roberto Baronio ha ricordato con emozione la sua esperienza: «A Reggio Calabria ho vissuto l’anno migliore della mia carriera. Annata magica per tutti, grazie alla Reggina sono riuscito a calcare palcoscenici importanti. La salvezza con giornate di anticipo è stata il coronamento di un grande percorso».
Massimo Taibi, ex portiere e dirigente amaranto, ha raccontato i suoi ricordi più significativi: «Venire a Reggio per me è sempre un grandissimo piacere. Ho incontrato tantissimi amici. Il ricordo più incredibile? L’accoglienza ricevuta al Granillo contro la Lazio e la rete realizzata contro l’Udinese. Da dirigente, la promozione in Serie B è certamente il ricordo più bello. L’amarezza più grande? La fine della mia esperienza, che immaginavo diversa. Nessuno meritava quella fine».
Franco Iacopino, tra i principali promotori dell’evento, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la storia della Reggina: «Io sono stato solo un collaboratore. Vanno ringraziati tutti coloro che nella Reggina hanno messo soldi e passione senza avere nulla in cambio. Sono stati loro a consentirci di poter vivere questa meravigliosa storia». Ha poi ricordato Simone Giacchetta, storico calciatore amaranto: «Quando arrivò, era stato preso di mira, ricorderete il famoso ‘peri i pompa’. Era giovane e sensibile e aveva chiesto di andare via. Si è fatto un gran lavoro sul calciatore, il resto lo conoscete».
L’evento al Cine Teatro Odeon ha rappresentato un viaggio emozionante nella storia della Reggina, attraverso le voci di chi ha contribuito a renderla grande. Un tributo a una squadra che ha fatto sognare un’intera città e che, nonostante le difficoltà, continua a essere un simbolo di appartenenza e passione per i suoi tifosi.
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