sabato,Maggio 17 2025

Verso Reggina Castrumfavara, mister Infantino: «siamo noni per punti conquistati fuori casa, contro gli amaranto daremo tutto»

Il tecnico dei gialloblù: «Il Granillo è un tempio del calcio. Per i miei ragazzi un’opportunità unica»

Verso Reggina Castrumfavara, mister Infantino: «siamo noni per punti conquistati fuori casa, contro gli amaranto daremo tutto»

Il Castrumfavara si gioca la salvezza, la Reggina la promozione. Mister Infantino racconta una stagione travagliata, tra entusiasmo, penalizzazioni e la voglia di lasciare il segno. «Saremo al Granillo per giocarci le nostre carte: serve coraggio e cuore».

Mister Infantino, partiamo da questa stagione, a dir poco rocambolesca. Il Castrumfavara era una delle sorprese, poi la penalizzazione e la lotta salvezza. Come l’ha vissuta?

«Questa stagione si potrebbe raccontare in un film. Fino a un certo punto eravamo sereni, spensierati, stavamo facendo un campionato sorprendente con un gruppo giovane e motivato. Poi, quei sei punti tolti ci hanno colpito come un pugno. Siamo andati al tappeto, abbiamo dovuto rialzarci. Il finale di stagione si è complicato. Ora ci restano due partite: vogliamo fare almeno quattro punti per rimanere aggrappati alla salvezza».

Il rimpianto più grande?

«I tanti pareggi. Abbiamo fatto risultati importanti contro Siracusa, Sambiase, m… ma nelle ultime 5-6 gare servivano vittorie. In casa abbiamo trovato squadre chiuse, noi abbiamo sofferto la mancanza di profondità e l’ansia del risultato a tutti i costi. Ma siamo vivi, abbiamo qualità e non molliamo».

All’andata avete messo in difficoltà la Reggina. Che ricordo ha di quella gara?

«Una partita che mi fa ancora rabbia. L’abbiamo giocata in mezzo a due derby importanti, con una rosa ridotta. Fino al 75° ce la siamo giocata, poi la Reggina ha fatto la differenza con i cambi. Ma resta il rammarico».

Domenica giocherete al Granillo. Che emozione sarà?

«Per me sarà un’emozione enorme. Conosco Reggio Calabria da sempre, ho giocato con tanti ex calciatori amaranto. Il Granillo è un tempio del calcio, ha visto passare grandi nomi e grandi partite. Per i miei ragazzi sarà un’occasione unica per mostrare ambizione e carattere. Sappiamo che troveremo uno stadio pieno e un avversario fortissimo, ma non partiamo sconfitti».

Qual è l’aspetto della Reggina che la preoccupa di più?

«La qualità. Giocatori come Barillà, Ragusa, Porcino… sono elementi da altre categorie. Ma ciò che mi preoccupa di più è l’ambiente: la pressione, le motivazioni, la voglia di vincere. Hanno uno staff di altissimo livello, conosco bene Trocini, Bonanno… ma io temo soprattutto la tenuta mentale dei miei ragazzi».

Cosa si aspetta da questo finale di stagione?

«Partite difficili per tutti. La Sancataldese sfiderà la Reggina, l’Enna il Locri. Sono scontri duri. Noi dopo Reggio affronteremo il Città di Sant’Agata, sarà un crocevia. Ma non guardo gli altri: dobbiamo pensare a noi, lottare con dignità e portare a casa il massimo».

Mister, quali sono i suoi sogni e le sue prospettive?

«Io vivo il quotidiano. Sono da 21 anni in panchina, ma non penso mai al futuro. Oggi ho una società che mi ha dato fiducia, un gruppo che mi segue. Il mio unico obiettivo è salvare il titolo sportivo, restare in Serie D e dare ai miei ragazzi la soddisfazione che meritano».

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