Reggina, amaranto è resistere: una maglia, un popolo, una fede
Nel giorno in cui l’Italia celebra la libertà, la formazione amaranto vive la sua battaglia silenziosa fatta di attesa e passione

Memoria e futuro si intrecciano in un presente acceso di passione, in cui anche il popolo amaranto scrive la propria pagina di resistenza. Mancano due giornate alla fine del campionato: il Siracusa è avanti di un solo punto e la corsa verso la Serie C è ancora tutta aperta. Un intreccio che unisce passato e presente, sport e società, ricordo e ambizione.
In una giornata che richiama il coraggio, la dignità e la rinascita, anche Reggio Calabria si riconosce nella parola “resistere”. Perché qui non è solo un concetto legato alla storia, ma un modo di essere. È identità, è carattere, è appartenenza.
La Reggina si gioca tutto in due finali. Due sfide che valgono il destino di una squadra e il sogno di un’intera città. Ma ciò che davvero fa la differenza è lo spirito con cui si affrontano: uniti, determinati, vivi. Il popolo amaranto è lì, presente. Con la voce, con il cuore, con l’amore incrollabile per quella maglia che va oltre il calcio: è simbolo di comunità, di storia, di radici profonde.
Nel celebrare chi ha lottato per un Paese libero e giusto, rendiamo omaggio anche a chi, ogni giorno, continua a credere. A chi non si arrende di fronte agli ostacoli. A chi sogna il ritorno tra i grandi, spinto da una fede che non vacilla.
Auguri a tutti i lettori, a Reggio Calabria e al popolo amaranto. Che questa sia una giornata di memoria viva, di consapevolezza e di speranza. Perché resistere non è solo ricordare. È scegliere di andare avanti, insieme. Sempre.