venerdì,Marzo 29 2024

Coronavirus a Reggio. Pronti per l’emergenza? Sì, ma fino a un certo punto

Un evento per rispondere all’esigenza di presentare un approccio adeguato alla comunicazione del rischio di contagio di Coronavirus. Il Gom per il neo commissario è «sottovalutato. Solo una questione di etichette»

Coronavirus a Reggio. Pronti per l’emergenza? Sì, ma fino a un certo punto

Il Grande Ospedale Metropolitano oggi ha organizzato un evento per rispondere all’esigenza di presentare un approccio adeguato alla comunicazione del rischio di contagio di Coronavirus, con strumenti e strategie in grado di coinvolgere tutti gli attori tutti gli attori. Per questo è intervenuto, per fare il punto sul nuovo virus, il professore Massimo Andreoni, direttore scientifico della società italiana malattie infettive.

Massimo Andreoni
Massimo Andreoni

«È un’emergenza che va affrontata con tranquillità. I numeri iniziano a farci capire che che spesso l’infezione decorre in maniera del tutto asintomatica, quando invece la malattia si manifesta è comunque controllabile nella stragrande maggioranza dei casi. Stiamo quindi parlando di un’infezione importante che è simile all’influenza per molti aspetti. Senza preoccupazione abbiamo imparato a conoscerlo, sappiamo quello che si deve fare e lo stiamo facendo. La Calabria ha messo in atto tutte le misure adottate da tutte le regioni e in tutto il mondo, quindi bisogna stare assolutamente tranquilli. La Calabria è pronta ad affrontare questa emergenza e lo farà nel migliore dei modi».

Un virus nuovo che ha gettato la popolazione nel panico e, in particolare, i calabresi convinti che la sanità regionale non sia in grado di affrontare questa emergenza ma a smontare questa tesi è stata il commissario straordinario joule Fantozzi.

Iole Fantozzi
Iole Fantozzi

«Attenzioniamo tutto. Abbiamo predisposto percorsi protetti nell’eventualità che si fossero presentati spontaneamente dei casi o presunti tali. Abbiamo affrontato con tutti sistemi del Gom le emergenze anche perché il questo è un ospedale sottovalutato, nel senso che la qualità dei servizi erogati è molto diversa da quella percepita. Questo ci provoca un danno di immagine e anche una non fiducia da parte dei pazienti che preferiscono andare al nord quando qui hanno dei professionisti e della strumentazione migliore di quella con cui vengono poi curati. È solo una questione di etichetta e pregiudizi».

Niente panico sì ma con uno sguardo attento all’evolversi dell’emergenza perché Reggio è pronta ma fino a un certo punto. Lo ha spiegato il direttore di malattie infettive del Gom Giuseppe Foti.

Giuseppe Foti
Giuseppe Foti

«Tutto è relativo all’impatto che si avrà in termini numerici soprattutto. Finché si tratta di numeri contenuti sicuramente l’ospedale è pronto, attrezzato con il reparto di malattie infettive con il reparto di microbiologia e il reparto di rianimazione. Se i numeri dovessero essere più alti, e questo è uno scenario che oggi nessuno conosce, allora in quel caso probabilmente serviranno dei supporti esterni, come per esempio la Protezione civile che sta già lavorando. Questo lo abbiamo già puntualizzato nel corso di una riunione in Prefettura a Catanzaro due giorni fa, probabilmente i numeri saranno veramente così alti come noi ovviamente non ci auguriamo a quel punto bisognerà avere qualcosa in più dell’ospedale».

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