venerdì,Gennaio 24 2025

Tra diritti negati e speranze ritrovate, il viaggio con la Garante della Salute Stanganelli diventa un libro – VIDEO

Anche il nostro Network, con le giornaliste Anna Foti e Francesca Lagatta, tra gli organi di informazione che hanno contribuito a dare voce a storie di ingiustizia. A palazzo Campanella, oggi la presentazione del volume di Domenico Latino

Tra diritti negati e speranze ritrovate, il viaggio con la Garante della Salute Stanganelli diventa un libro – VIDEO

Storie vere, rese pubbliche grazie al lavoro degli organi di informazione, prese in carico e risolte dall’ufficio della Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli al centro della pubblicazione curata dal portavoce, il giornalista Domenico Latino, e intitolata “Portami al mare. In viaggio con la Garante della Salute tra diritti negati e speranze ritrovate” (Officine editoriali Da Cleto 2024).  

Il volume è stato presentato a Reggio nella sala Federica Monteleone di palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria, questo pomeriggio alla presenza del consigliere regionale Domenico Giannetta, dell’editore Marco Marchese e dell’autore della postfazione, magistrato e già presidente della Corte d’appello di Reggio, Luciano Gerardis. L’incontro è stato allietato dagli intermezzi musicali al pianoforte di Antonio Ruoppolo.

In sala i protagonisti delle storie raccontate che hanno reso testimonianza delle difficoltà superare grazie alla rete e alle sinergie attivate dall’ufficio del garante regionale della Salute. Il ricavato della vendita del libro, al netto delle spese di pubblicazione, sarà devoluto all’ufficio del Garante per l’acquisto di ausili laddove ciò si renda necessario per supportare famiglie in difficoltà.

Anche in questa occasione la sala è stata impreziosita dalle opere del progetto Musicarte del polo tecnico professionale Righi-Boccioni-Fermi di Reggio Calabria, che coinvolge anche ragazzi fragili. 

Le storie

«Dai bambini come Mariano, affetto da una rara malattia che lo priva della libertà di muoversi; Gabriele, un’anima fragile alla ricerca di un luogo dove essere accolto; Manuel, che, in lista d’attesa per un intervento alle tonsille, riesce a operarsi nella sua regione, senza dover affrontare lunghi viaggi, alle storie di adulti come il signor Crucitti, prigioniero nella sua casa senza una carrozzina adeguata o Placido, paziente oncologico in attesa di una terapia salvavita, passando per le battaglie contro l’inquinamento dei comitati di quartiere di Reggio Calabria.

Altre storie portano il lettore nelle vite di Sara, che lotta per beni essenziali; Francesco, giovane avvocato che nutre il sogno della paternità; Luigi, che combatte contro la fibrosi polmonare mentre cerca di costruire un aiuto collettivo. Infine, c’è Luca, nato con una malattia degenerativa che si batte con forza per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità, dimostrando che la voce di uno può accendere la speranza per molti». Queste le storie raccontate e approfondite, come si legge nella sinossi, nel volume che dedica uno spazio anche ai quartieri di Reggio Calabria, quali il rione Marconi, Mosorrofa, Arghillà e Mortara dove la garante Stanganelli, in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Asp e il Gom, ha avviato uno studio epidemiologico per accertare un eventuale nesso di causalità tra il degrado e i veleni sprigionati dai roghi dei rifiuti e l’incidenza tumorale registrata in quegli stessi quartieri.

L’impegno del nostro Network

Il nostro network LaCNews24, con la giornalista Anna Foti, è stato tra le testate che hanno contribuito a portare alla luce disagi e timori di interi quartieri che registrano morti ravvicinate per tumore e che temono che i roghi dei rifiuti possano esserne la causa. Oggi presenti a rendere testimonianza dei passi compiuti e di quelli ancora da compiere il presidente del comitato di quartiere di Mosorrofa, Pasquale Andidero e i residenti del rione Marconi, Giuseppe Crucitti con la moglie Anna Maria Palermo. Con loro anche Giovanni Tripepi, in rappresentanza del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dirigente di Ricerca dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Reggio Calabria.

Il nostro Network, impegnato al fianco della cittadinanza, offre spazio anche a storie di diritti negati e poi riconosciuti come quelli di Manuel la cui epopea con lieto fine è stata raccontata dalla giornalista Francesca Lagatta. Oggi presente lo stesso Manuel, con mamma Anna e a papà Daniel. Lo scorso ottobre il giovane 14enne è stato sottoposto con successo all’operazione di tonsillectomia all’ospedale Annunziata di Cosenza, non essendo stato più necessario emigrare al nord e affrontare i costi di una degenza fuori per essere sottoposto all’intervento in tempi adeguati.

L’ascolto e la rete

«È stato un pomeriggio carico di emozioni – ha raccontato la garante regionale della Salute Anna Maria Stanganelli – che abbiamo voluto condividere con i protagonisti di queste storie. Sono tantissime le segnalazioni pervenute da tutte le province calabresi e che anche quest’anno abbiamo ricevuto. Segnalazioni alle quali è seguito l’ascolto prima di incontri e sopralluoghi.

Per oltre l’80% siamo riusciti a risolvere, dando un riscontro positivo tradottosi in una risposta adeguata in termini di salute e diritti di carattere sanitario. L’esperienza, di cui il volume è viva testimonianza, ci dimostra che se si fa rete e si attivano le sinergie tra tutti gli attori istituzionali, si possono dare risposte adeguate a tanti problemi che altrimenti non vedrebbero soluzione».

Una narrazione diversa della nostra sanità

«Sono state tante le storie che ho avuto la possibilità di conoscere al fianco della garante Stanganelli e che meritavano di essere cristallizzate. Esse -ha sottolineato Domenico Latino, giornalista e portavoce dell’ufficio del Garante regionale della Salute – costituiscono il segno di un approccio sinergico e umano alle questioni con il quale lei, attivando le sinergie giuste, è riuscita a incidere positivamente sulla vita di intere famiglie. Ne viene fuori una narrazione diversa alla quale non si associa il solito tono di denuncia degli problemi atavici della sanità che tutti conosciamo. È piuttosto la testimonianza di una buona prassi, di un modello. Tanti problemi che sembrano insormontabili si possono risolvere, trovando il bandolo della matassa. Si tratta di singoli casi, assurti alla onori della cronaca grazie ai colleghi giornalisti, quindi storie pubbliche. Resta, pertanto, sempre fermo l’obiettivo di poter risolvere le criticità in modo strutturale».

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