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18 febbraio 1475, a Reggio vede la luce il Commentario al Pentateuco di Rashi – VIDEO

Il primo libro in lingua ebraica stampato con data certa, segno di una comunità ebraica colta anche se lontana dagli insediamenti più attivi del tempo e caratterizzata da presenze importanti ma prevalentemente di passaggio. Le considerazioni degli studiosi Debora Penchassi e Giuliano Tamani

18 febbraio 1475, a Reggio vede la luce il Commentario al Pentateuco di Rashi – VIDEO

Rashi, fine commentatore della Bibbia

Del prezioso incunabolo ebraico, scoperto dal bibliofilo Giovanni Bernardo De Rossi e dallo stesso donato alla Biblioteca Palatina di Parma dove è così conservata l’unica copia originale nella sua interezza, dal 2006 una copia anastatica è custodita presso la biblioteca Pietro De Nava di Reggio Calabria. Il commentario al Pentateuco di Rashi, a distanza di oltre cinque secoli, è per la comunità ebraica mondiale e non solo tra i più importanti testi di studio. Sono molteplici i suoi tratti di pregio anche dal punto di vista linguistico.

«Quanto Rashi ha scritto il Commentario, la lingua ebraica non era molto in uso perchè gli ebrei erano in esilio. Per questo Rashi, in assenza di alcune terminologie, utilizzò parole in francese molto antico. Credo che oggi i francesi debbano ringraziarlo di avere custodito quelle parole antiche in questo testo. Nonostante Rashi sia oggi molto conosciuto a Reggio – spiega ancora la studiosa Debora Penchassi egli non fu mai né qui né in Italia. E tuttavia nel Commentario vi sono 12 parole in lingua italiana».

Non solo il pregio di un manoscritto stampato agli albori dal tipografo e pioniere dei caratteri mobili, Avraham Ben Garton, e l‘autorevolezza di Rashi che ne era autore. Un’autorevolezza passata indenne attraverso oltre cinque secoli. Ma anche la sopravvivenza di una sola copia integra che non è solo la più antica finora trovata in lingua ebraica recante data certa ma è anche l’unico libro in lingua ebraica stampato a Reggio Calabria di cui vi sia traccia.

Una copia a Parma e i frammenti a New York

L’unica copia originale integra di cui si abbia notizia, è a Parma. Nell’ultimo decennio più volte è stata ventilata l’ipotesi – poi mai concretizzatadi esporla a Reggio. Dei Frammenti di un’altra copia si trovano presso la biblioteca del Jewish Theological Seminary di New York. Grazie allo scrittore e studioso reggino di storia ebraica, Tonino Nocera, che ha estratto copia di alcuni di essi facendone poi dono alla Città, quei frammenti sono consultabili presso il polo culturale Mattia Preti allestito a Reggio a palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria.

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