Ius Scholae per minori stranieri: l’istruzione per generare uguaglianza, inclusione e… cittadinanza – VIDEO
Il Consiglio comunale di Reggio ha già impegnato il sindaco Falcomatà e la Giunta a sollecitare la riforma della legge per estendere il diritto di diventare cittadini italiani

“Sono un cittadino, non di Atene o della Grecia, ma del mondo”. Socrate, l’antico e saggio filosofo greco del “so di non sapere“, che spinge al costante desiderio di conoscenza, ancora una volta svela la sua straordinaria attualità. Attitudine naturale di ogni essere umano è, infatti, quella di appartenere a una dimensione che non può essere circoscritta ma solo estesa al mondo intero. Del mondo siamo, infatti, tutti abitanti. E come, disse secoli più tardi il giornalista abolizionista americano William Lloyd Garrison, “Il nostro paese è il mondo e la cittadinanza l’umanità intera”.
Il limite dello ius Soli e le possibilità dello ius Scholae in Italia
Premettendo che oggi la legge in Italia non prevede che un bambino nato da genitori stranieri sia automaticamente cittadino italiano per il solo fatto di essere nato qui (ius Soli), un passo importante verso il riconoscimento di diritti e l’attuazione di questa dimensione più universale di cittadinanza sarebbe l’introduzione del nostro ordinamento dello Ius Scholae. Esso consentirebbe ai minori, nati in Italia da genitori stranieri o qui giunti entro i 12 anni di età, che abbiano completato un ciclo di studi di almeno 5 anni, di richiedere la cittadinanza. Una proposta di legge in questa direzione risale al 2022.
Reggio con Vicenza, Padova e Verona
Alcuni Comuni si stanno mobilitando per sollecitare Governo e Parlamento ad intraprendere la via per riformare in questi termini la legge 91 del 1992. Dopo le amministrazioni comunali di Vicenza, Padova e Verona, anche quella di Reggio Calabria (con la delibera consiliare n.153 del 2024), lo scorso dicembre, in seduta straordinaria e all’unanimità, ha approvato la mozione proposta dal gruppo consiliare Red (Filippo Burrone, Antonino Castorina e Carmelo Versace) e che già lo scorso ottobre aveva incassato l’ok della commissione consiliare Istruzione, Formazione e Lavoro.