venerdì,Marzo 21 2025

Reggio, al museo del Bergamotto rivive la storia delle donne Florio tra musiche, racconti, gioielli e abiti d’epoca – FOTO e VIDEO

Un originale incontro tra Calabria e Sicilia sulle orme letterarie dei Leoni e del Gattopardo. Il pubblico ha compiuto un viaggio a ritroso nel tempo, immergendosi nelle atmosfere ottocentesche, guidato da note, parole e suggestioni

Reggio, al museo del Bergamotto rivive la storia delle donne Florio tra musiche, racconti, gioielli e abiti d’epoca – FOTO e VIDEO

“Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa e il declino dei nobili. L’ascesa della nuova borghesia e i Leoni di Stefania Auci. A far da sfondo la Sicilia dell’Ottocento. Il principe Fabrizio Salina e i gran balli. I Florio emigrati da Bagnara Calabra a Palermo dopo l’ennesimo terremoto. La ripartenza da un’aromateria per poi arrivare a dominare lo sviluppo industriale nella città in cui insisteva dei principali porti nel Mediterraneo. Calabria e Sicilia, anche legate dall’omonimia delle fabbriche “Arenella” di bergamotto nel reggino e di derivati degli agrumi a Palermo, proprio accanto all’antica tonnara dei Florio.

Bagnara a Palermo: le leonesse Florio

Nella giornata internazionale della Donna, Calabria e Sicilia si incontrano nel museo del Bergamotto di Reggio Calabria, sulle orme letterarie dei Leoni e del Gattopardo e tra i profumi dell’oro verde. Si incontrano e intrecciano le loro storie nel segno delle Leonesse, dunque delle donne molto poco note della dinastia Florio. Dalla moglie di Paolo, donna Giuseppina Saffiotti, a donna Giulia Portalupi che rubò il cuore di Vincenzo fino alla moglie di Ignazio junior donna Franca Florio (Francesca Jacona della Motta di San Giuliano) e le figlie Igiea e Giulia Florio.

I Florio: dall’aromateria all’impero commerciale

Originaria di Bagnara Calabra e ancora prima di Melicuccà, la famiglia Florio ebbe una storia che si dipanò nella ricca Palermo degli anni a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Il suo impero aziendale spaziò dalla chimica alla vineria, dal turismo all’industria del tonno. Un prestigio accresciutosi anche da una flotta di novantanove navi.

Tante le suggestioni offerte al pubblico in occasione dell’incontro “Le donne dei Florio: Leonesse di Calabria & Sicilia” promosso congiuntamente dalla Confraternita del Bergamotto e del Cibo di Reggio, dall’Accademia e il museo Museo del Bergamotto, la Confraternita della Frittola Reggina e BergaModels Fashion Academy.

Un incontro di suggestioni

Il viaggio a ritroso nel tempo è iniziato sulle note delle musiche del Risorgimento a cura del coro del museo del Bergamotto, un unicum del suo genere, diretto dalla maestra Cilla Pipitone, con l’accompagnamento del maestro Saverio Viglianisi.

La kermesse presentata dalla giornalista Eva Giumbo, è stata introdotta dai saluti del presidente dell’Accademia e del museo dei Bergamotto, Vittorio Caminiti, e del consigliere comunale delegato al Turismo di Reggio Calabria, Giovanni Latella, che ha sottolineato «la grande considerazione in cui il museo del Bergamotto è tenuto nel contesto degli attrattori culturali della città. Presto saranno in porto a Reggio lussuose navi da crociera, questa volta senza incentivi ma spontaneamente. Alcune hanno fatto richiesta di visitare il museo del Bergamotto», ha dichiarato il consigliere comunale Giovanni Latella.   

«L’Accademia e il Museo del Bergamotto sono sempre più un riferimento internazionale quando si parla di questo agrume. Oltre che dal coro, questo Museo è impreziosito anche dall’unica Biblioteca degli Agrumi riconosciuta dal ministero della Cultura. Il Bergamotto è il frutto che più di tutti è stato in uso alle donne pensando al suo impiego nella profumeria e nella sartoria per fermare il colore sulle stoffe. Dunque questo museo è stato anche la sede ideale per contribuire al riscatto delle donne dei Florio, alla conoscenza delle loro storia per altro non solo siciliana. Anche la Calabria deve acquisire consapevolezza», ha sottolineato il presidente dell’Accademia e del Museo del Bergamotto di Reggio Calabria, Vittorio Caminiti.

Il racconto delle donne Florio è stato affidato alla scrittrice e saggista reggina, Benedetta Borrata, mentre alla giornalista e scrittrice Stefania Bonifacio, intervenuta in rappresentanza per del Palazzo della Memoria di Ficarra, nel messinese, dove nel 1943 alloggiò proprio Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il profilo di Donna Franca Florio.

Donna Giuseppina Saffiotti

«Una giovanissima diciottenne di Bagnara che va in sposa a Paolo Florio. Un matrimonio combinato dal fratello di lei e una dote rimpinguata dallo zio che era il tutore a seguito della morte dei genitori, dopo le rovine del terremoto del 1783. Il ruolo di donna Giuseppina, dove per donna si intende la contrazione di Domina dunque padrona – spiega Benedetta Borrata, saggista e scrittrice – fu solido anche se silenzioso, pronta ad assorbire le oscillazioni positive e negative, interne ed esterne, di una storia complessa. Preparata ad essere donna di casa, madre e moglie, una donna praticamente incolta. Nonostante le sue origini umili, la scalata della famiglia riscattò anche la sua condizione.

Sempre accanto al marito Paolo, che in via dei Materassai aprì un negozio di spezie che in poco tempo divenne uno dei più floridi della città di Palermo, al cognato Ignazio, con cui il legame dopo la scomparsa dal marito restò tra le pieghe della storia, e poi al figlio Vincenzo. Donna Giuseppina morì all’età di 84 anni, dopo aver conosciuto anche la sofferenza e con il suo pensiero sempre rivolto alla Calabria lasciata tempo prima e senza che la sua contrarietà fosse di una qualche importanza. A Palermo, tuttavia, ci fu l’ascesa sociale e l’arricchimento della famiglia, la diversificazione delle attività. Ma la storia ci insegna che ogni inizio ha anche una fine», così conclude Benedetta Borrata, saggista e scrittrice.

Donna Franca Florio

«Donna Franca Florio, Franca Iacona della Motta di San Giuliano, sposò Ignazio Florio. Dai palermitani era conosciuta come donna Franca nota per la sua eleganza, la sua grazia, gentilezza, cultura. Conosceva cinque lingue. Fu protagonista, come la famiglia Florio, della Belle Epoque. Siamo abituati a conoscere la storia dei Florio a livello maschile. Invece c’è una straordinaria storia a livello femminile. Con gli uomini Florio c’erano donne sagge, colte. Erano figure veramente importanti e la loro è una storia tutta da conoscere e riscoprire», così nel suo Intervento di approfondimento su Franca Florio (Francesca Jacona della Motta di San Giuliano) e sulle figlie Igiea e Giulia Florio, la giornalista e scrittrice Stefania Bonifacio.

La vita di Donna Maria Giulia Rachele Portalupi e il suo impegno per Palermo a favore del risorgimento sono stati al centro del contributo video inviato da Massimiliano Rositani, presidente l’associazione Aspromonte a Milano. Infatti la famiglia Florio arrivò anche in Lombardia.

I gioielli di Gerardo Sacco, gli abiti e liquori d’epoca

La storia ma anche le atmosfere con le sfilate di gioielli realizzati dal maestro orafo Gerardo Sacco, indossati dalle modelle dell’associazione BergaModels Fashion Academy, presieduta da Tatiana Potapova. L’orafo crotonese ma molto legato a Reggio, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, ha ricordato teneramente tutte le sue donne: la mamma che pure senza titoli di studio gli insegnò l’etica dell’agire e del lavoro, la moglie persa troppo presto e la figlia Viviana che adesso è amministratrice della ditta di famiglia.

Non solo gioielli ispirati alle atmosfere gattopardesche ma anche abiti d’epoca della stilista Mariella Piazza e di Elisabetta Di Dio stilista e indossatrice di Novara di Sicilia.

«Ho una grande passione per gli abiti d’epoca. In questa occasione siamo qui a Reggio per portare le atmosfere del gran ballo de Il Gattopardo con questo vestito che indosso e che io stessa ho confezionato in taffetà di pizzo con riporti di raso e tulle. È la mia Sicilia con la sua storia a ispirarmi. Amo vivere in Sicilia e non vorrei stare in nessun altro posto anche se lavorare non è facile», ha raccontato la stilista e costumista siciliana, Elisabetta Di Dio.

Nel nome di Florio e delle sue donne protagonisti anche i giovani del Polo tecnico Professionale Boccioni-Fermi, guidato dalla dirigente Annamaria Cama, hanno preparato i liquori, richiamando le antiche ricette.

Articoli correlati

top