A TU PER TU | Federico Milia, la politica giovane e i giovani in politica: «Ma per la città serve un sindaco d’esperienza» – VIDEO
Chiacchierata a trecentosessanta gradi con il coordinatore regionale dei giovani azzurri su come cambia la politica nazionale e locale. Il capogruppo in Consiglio comunale boccia l’esperienza Falcomatà e rilancia su circoscrizioni - «la maggioranza è spaccata» - e sullo street food come strumento identitario per rilanciare il turismo

«Sono uno che, per carattere e per abitudine, è abituato a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno, quindi mi vorrebbe da dire che, sì, la politica sta cambiando ma deve ancora cambiare molto. Sta cambiando perché c’è molta più consapevolezza anche da parte delle nuove generazioni, le notizie sono più veloci, quindi si presta più attenzione alle cose. Ma io non sono d’accordo quando si dice che i giovani sono disinteressati, perché ripeto la politica la seguono, magari è più difficile che la facciano, perché spesso e volentieri non si lasciano spazi, soprattutto per quanto riguarda la politica nazionale. Almeno io lo provo sulla mia pelle. I miei coetanei mi chiedono, si informano, approfondiscono. Quindi secondo me siamo sulla buona strada per poterla svecchiare ancora di più questa politica».
Esordisce così Federico Milia, Capogruppo di Forza Italia al Comune di Reggio Calabria, partecipando al format “A tu per tu” de ilreggino.it. Alla soglia dei trent’anni Milia è anche coordinatore regionale di Forza Italia giovani e un paio di anni fa è stato inserito tra i giovani più influenti in grado di cambiare la politica. Un format, ci spiega negli studi di Corso Garibaldi, creato e lanciato dai ragazzi de “La giovane Roma” che punta proprio al rinnovamento della politica, che Milia vorrebbe mettere in pratica in Calabria.
«Io stesso penso di essere un esempio – argomenta il coordinatore regionale dei giovani – perché sono stato supportato anche come capogruppo oltre che in Consiglio comunale, dal mio partito, dal mio coordinatore regionale Francesco Cannizzaro che punta spesso sulla nuova classe dirigente. Faccio un esempio, io sono il coordinatore regionale sono un giovane amministratore, qui sono il capogruppo, ma il coordinatore provinciale che è Andrea Zirilli è il giovanissimo sindaco di Bova Marina. Esempi positivi, a mio avviso, che dimostrano come Forza Italia ad oggi sia il partito giovanile più attrattivo e più frequentato. Ma lo è perché vengono riconosciuti, quando c’è, il merito e gli spazi. Cannizzaro stesso ha poco più di quaranta anni. Quindi a mio avviso c’è un ricambio, dimostrazione anche del fatto che il partito cresce e non solo in Calabria. Siamo stati molto attenti a creare un ambiente sano, e soprattutto a certe latitudini non è sempre facilissimo. Ecco, noi ci teniamo che il partito resti un contesto dove si può crescere non solo da un punto di vista politico, di carriera, ma anche di relazioni positive e ad oggi questa ricetta sta pagando».
Crede di aver avuto dei buoni maestri in questo?
«Sì assolutamente sì, intanto devo ringraziare Francesco Cannizzaro per le opportunità concessemi e per il sostegno ripagato col lavoro. Ma anche da un punto di vista familiare, chiaramente tutta la mia famiglia mi ha sempre supportato. Ma questo diciamo vale per tutti».
Martedì avete messo in piedi l’ennesima conferenza stampa per l’ennesima denuncia rispetto al ripristino delle circoscrizioni in città. Secondo voi è un problema politico…
«Intanto ci tengo a dire che più che una scelta politica, questi ritardi sono dettati da una profonda lacerazione della maggioranza che, quindi la sta subendo questa lacerazione, perché solo una parte vorrebbe portare avanti questo progetto, seppur con estremo ritardo. È sotto gli occhi di tutti che c’è una maggioranza lacerata che sta lì ancora ad oggi esclusivamente per portare a termine ognuno il proprio mandato elettorale, ma niente più di questo. Non c’è più una programmazione, ieri (martedì, ndr) è mancato il numero legale per votare il Dup, un documento fondamentale ai fini dell’approvazione del Bilancio. È giusto che la città sappia che la situazione ad oggi è quella di un’amministrazione spaccata, frantumata in mille pezzi che a causa di questo sta bloccando qualsiasi dossier.
Milia ricorda che quella delle circoscrizioni è una questione introdotta da Forza Italia e dal centrodestra grazie anche ad un emendamento firmato Cannizzaro. «Quindi, è un nostro fiore all’occhiello. Noi abbiamo lottato per questa cosa abbiamo lottato dal primo giorno in cui c’è stato permesso di riproporle assistendo a rinvii continui. Ora è uscita la nuova scusa economica».
La posizione del centrodestra su Piazza del Popolo è ormai nota. Milia chiarisce che «non critichiamo perché l’amministrazione può avere una idea differente dalla nostra, la democrazia fa parte della politica, noi critichiamo prima di tutto il modus operandi utilizzato dal sindaco, perché non si può cancellare un mercato storico e non si possono calpestare le persone con un post su Facebook».
Legata alla questione «ancora aperta» di piazza del Popolo c’è un pallino del capogruppo azzurro a Palazzo San Giorgio. «Reggio deve puntare sul turismo. Ogni città turistica che si rispetti ha una parte enogastronomica e culinaria e anche di street food molto sviluppata. Basti pensare a Catania o a Napoli e Palermo dove le persone scelgono di andare anche solo per quello. Quindi, è un volano di sviluppo turistico fondamentale, poi è chiaro che deve essere abbinata alla bellezza della città e delle sue opere archeologiche che qui non mancano. Purtroppo c’è oggi un turista che arriva a Reggio grazie a Ryanair che se deve fare un giro, vede i Bronzi vede il lungomare mangia in un ristorante e ha finito di girare. Quindi fare il mercato significa offrire un’alternativa in più, significa un’attrattiva in più anche perché può diventare un punto di riferimento per tutta la città in senso positivo».
La notizia di queste ore è la mancata nomina per Reggio di Capitale della cultura… come l’hai presa?
«Sicuramente male perché intanto non ne abbiamo mai fatto una questione politica. Come potrei io che vivo la città essere contro una cosa del genere? Sono amareggiato perché a mio avviso Falcomatà è arrivato all’audizione impreparato o meglio non preparato quanto gli altri, quindi a mio avviso sul dossier di Reggio che il ministero e la commissione hanno valutato sono emerse diverse criticità. Basta vedere il video dell’audizione per rendersene conto. Quindi sicuramente sono amareggiato, e poi non ci piace diciamo godere delle sconfitte della città, non lo faremo mai. Ma ripeto, è una sconfitta per tutti, però che si rendano conto i cittadini reggini che magari qualcosa in più si poteva fare».
Sul nostro sito è partito il sondaggio per chiedere ai cittadini il candidato ideale a sindaco. Qual è per te?
«Domanda da un milione di dollari. Diciamo che secondo me intanto deve essere un profilo che è collegato alla politica. Io sono uno che crede che nei ruoli politici, salvo qualche eccezione, ci vogliano dei politici che sappiano come funziona la macchina della politica, quindi non un tecnico. A mio avviso dev’essere sicuramente giovane, ma che abbia esperienza politica, e che sia una persona che vive la città perché secondo me il sindaco Falcomatà ritengo non abbia vissuto appieno la città in tutte le sue sfaccettature in questi anni, che non sia riuscita a penetrare veramente nel cuore dei reggini. Ecco io spero in un sindaco che diventi punto di riferimento davvero per la comunità».
Un Falcomatà trentenne nel 2014 fu il sindaco più giovane d’Italia, ci ha pensato mai ad un futuro da sindaco?
«Io sarò sicuramente nella squadra del centrodestra perché mi metterò di nuovo in gioco e ci metterò la faccia, perché fare la politica significa soprattutto questo. Sinceramente non ci ho pensato perché ritengo che serva un’esperienza magari anche in giunta magari di amministrazione a 360 gradi. Ma ciò non significa che un domani magari non ci penserò. Però ad oggi a mio avviso la città sta vivendo un momento molto delicato e quindi un’esperienza soprattutto amministrativa in più è fondamentale e farà bene anche nelle relazioni con gli altri enti. Infatti Falcomatà non l’aveva e l’ha pagata questa cosa».
Per Federico Milia, Reggio è una città per giovani?
«Ad oggi purtroppo no, ma potenzialmente può esserlo, può diventare un punto di riferimento per tutta la regione e per tutto il sud. Ed è proprio questo l’obiettivo quando mi ha domandato dello Street Food, della movida sul lungomare… Farla diventare una città per giovani non significa soltanto guardare l’aspetto ludico, farla diventare una città per giovani e turistica significa farla diventare una città dove un giovane può immaginare di investire. Oggi dietro questo mondo del turismo c’è tutta una industria. Il lungomare non può essere a mio avviso un lungomare prettamente per famiglie come dice il sindaco Falcomatà. È inaccettabile e improponibile».
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