sabato,Maggio 17 2025

A TU PER TU | Mammoliti: «In Calabria sulla sanità si naviga a vista da circa 30 anni» – VIDEO

Il presidente del tribunale del malato ospite negli studi di Corso Garibaldi: «Il 10 maggio scenderemo in piazza contro il collasso del sistema»

A TU PER TU | Mammoliti: «In Calabria sulla sanità si naviga a vista da circa 30 anni» – VIDEO

«Il tribunale per i diritti del malato e del cittadino è nato da una questione di sopravvivenza». Così l’avvocato e presidente dell’organismo che ha sede nella Locride Pino Mammoliti, ospite del format de “A tu per tu”. «Gli argini difensivi naturali delle istituzioni, in primis la politica, ma non metto in secondo piano la magistratura, hanno manifestato segni di debolezza – ha raccontato – Quindi gli ammalati si sono ritrovati senza riferimenti e non hanno mai avuto nelle risposte immediate se non all’esito di lunghi processi che hanno fatto solo aumentare la sfiducia verso l’amministrazione sanitaria, Era dunque necessario creare un riferimento per tutelare i diritti del malato, prima di eventi letali».

Nel mirino di Mammoliti la situazione dell’ospedale di Locri. «Abbiamo assistito ad una progressiva decadenza della gestione ospedaliera – ha spiegato – al tormento della vicenda Fortugno è seguita una serie di gestioni folli e dissennate che hanno avuto lo scopo di aumentare il debito nell’area sanitaria. L’ospedale di Locri negli anni ’70 era uno dei migliori nosocomi del sud Italia, aveva 800 posti letto e vi lavoravano primari di grande livello con interventi eseguiti davvero di avanguardia per l’epoca. Non erano figli della politica, provenivano da anni di studi e sacrifici. Oggi c’è una situazione che va rivisitata perché nonostante gli sforzi annunciati dalla Di Furia il territorio non avverte questi elementi di novità. Alcuni reparti sono sprovvisti di strumentistica. Manca una guida autorevole capace di ascoltare il territorio. Si naviga a vista. Non ci può rassicurare l’idea di aver realizzato l’area oncologica con l’azionariato popolare. Il salto di qualità non si è compiuto e siamo trattenuti da una sensazione di precarietà dovuta al dominio imposto dalla politica in modo scientifico. La scelta della sanità trova in Cosenza e Catanzaro l’area baricentrica rispetto alle periferie di Vibo, Reggio e alle aree più lontane come la Locride. Non ci sono collegamenti, non ci sono più guardie mediche. Così la sanità territoriale resta sguarnita».

Per Mammoliti non è esente da critiche anche il governatore Occhiuto. «Non sta succedendo nulla più di quanto accaduto negli ultimi 30 anni – ha rimarcato l’avvocato – Un centrodestra che era a trazione forzista, oggi rappresenta l’unico responsabile di questo stato di sfasciume della sanità. A leggere criticamente la condizione attuale mi viene in mente la trilogia del Calvino, che da visconte dimezzato passa a barone rampante sino a diventare cavaliere inesistente. Così è stata la parabola commissariale di Occhiuto che oggi tenta di risalire la china. E’ evidente che è solo un’operazione di investimento elettorale nella maniera più sfacciata. Non è ingeneroso da parte dei cittadini individuare in Occhiuto il responsabile dell’attuale situazione. La qualità non è migliorata. Abbiamo avuto la fortuna di aver avuto professionisti italiani che sono riusciti a sopravvivere al sistema, con l’aggiunta dei medici cubani, sicuramente un valore aggiunto. Ma dobbiamo investire sui talenti calabresi che danno prova di coraggio di eccellenza altrove. Finchè ci saranno interessi politici questo non accadrà mai».

Per Mammoliti «Bisogna adottare il fertilizzante dell’indignazione. Il diritto alla salute è il primo diritto degli ultimi, il nostro pensiero deve essere totalmente rivolto a loro. Il consiglio regionale di ieri? E’ stata la saga delle prove inutili. Per la destra va tutto bene, la sinistra fa finta di fare opposizione. E’ necessario istituire una commissione in seno al consiglio regionale con lo scopo di verificare eventuali conflitti di interessi dei consiglieri regionali a ricevere vantaggi dal mondo della sanità. Per il prossimo 10 maggio abbiamo promosso una manifestazione regionale davanti alla Cittadella di Catanzaro. Comitati, cittadini e sindaci uniti contro il collasso del sistema sanitario pubblico».

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