Con le piume della libertà: Marinella De Vita racconta la moda come strumento di identità e rinascita – VIDEO
A Villa San Giovanni la sfilata 'Essere o Apparire?' promuove l'autenticità dei giovani: il progetto della giovane stilista tra moda, interiorità e coraggio

Quando la moda incontra l’anima, accade qualcosa di straordinario. A Villa San Giovanni, ieri sera, la sfilata “Essere o Apparire?” ha trasformato il colonnato di un palazzo di città in un palcoscenico di emozioni, autenticità e rinascita. Marinella De Vita, fashion designer e anima creativa dell’evento, ha regalato al pubblico molto più di una semplice passerella. E’ stato un viaggio potente tra stile e identità.
Dopo aver dedicato impegno e cuore a temi delicati come le malattie oncologiche e i disturbi alimentari, Marinella ha scelto stavolta di mettere al centro i giovani. «Dopo il Cedir con Grace e dopo il Porto con i disturbi alimentari, oggi ho pensato ai ragazzi. Ho voluto sensibilizzare il loro modo di essere, perché molti di loro si imitano e non si accettano», racconta. Non è un progetto improvvisato: è la naturale prosecuzione di un percorso che unisce l’arte sartoriale alla ricerca dell’essere autentico.
L’idea nasce da un episodio che Marinella racconta con dolcezza e convinzione: «Un ragazzo venne da me, desiderava vestirsi in un certo modo ma aveva paura di non piacere agli amici. Si vergognava. Lì ho capito che dovevo dedicare a loro un messaggio di libertà».
Ed ecco che la moda si fa linguaggio interiore. Gli studenti, insieme a professionisti, sono diventati protagonisti di un’esperienza che punta a “svegliare” la consapevolezza. «Li ho scelti per aiutarli ad amarsi di più, a guardarsi dentro, a piacersi senza paura». Un progetto che ha l’obiettivo di far emergere la bellezza autentica, quella che nasce dall’incontro tra “essere” e “apparire”, senza che l’una sovrasti l’altra.
Il simbolo scelto per rappresentare tutto questo è la piuma. «La piuma è libertà, è purezza, è sensibilità», spiega Marinella, che ha inserito questo elemento in ogni capo della collezione presentata in anteprima durante la serata. «Le indosso anche io. È un gesto che dedico a loro, ai giovani, perché possano sentirsi leggeri e autentici».
Nella filosofia di Marinella De Vita, l’abito non è mai solo un accessorio. «La moda la facciamo noi. Ogni stilista disegna secondo il proprio stato d’animo. Come un pittore dipinge ciò che sente, così un fashion designer crea abiti che raccontano chi è». Colori, linee, materiali: ogni dettaglio diventa espressione di emozioni, di vissuti, di desideri.
Non si tratta, dunque, di aderire a un’estetica imposta, ma di riconoscersi, di affermarsi con dolcezza e forza. «Essere più che apparire. Quello che appare è sempre ciò che sei, ma spesso i ragazzi non riescono a mostrarsi per paura. Il mio lavoro, oggi, è un tentativo di aiutarli a trovare il coraggio di essere».
La serata ha visto sfilare abiti che sono vere e proprie dichiarazioni d’intenti: tessuti morbidi, piume leggere, colori che parlano di sogni e libertà. Ogni passo in passerella era un inno alla vita, alla bellezza autentica, alla possibilità di riconoscersi.
Sul palco, non solo moda ma anche testimonianze, racconti, emozioni condivise. Marinella ha voluto dare spazio a chi ha vissuto il conflitto tra l’essere e l’apparire sulla propria pelle, per offrire ai ragazzi uno “spiraglio di luce”, come lei stessa lo definisce.
«Magari quello che sto facendo non servirà molto, ma io ci ho provato», conclude con umiltà. Eppure, guardando gli occhi lucidi del pubblico, l’entusiasmo degli studenti, la forza dei colori che hanno riempito la serata, è chiaro che quel seme di luce è stato piantato. È stata una dichiarazione d’amore verso una generazione che ha bisogno di ritrovare il coraggio di piacersi, senza maschere.
E così, sotto il cielo di Villa San Giovanni, la moda ha danzato leggera come una piuma, lasciando dietro di sé una scia di bellezza autentica.