martedì,Aprile 30 2024

Museo del Mare, l’eredità di Zaha Hadid arricchisce non solo Reggio ma tutto il contesto territoriale

«È una notizia di quelle attese di quelle che veramente possono cambiare il volto della città» con queste parole Giandomenico Chirico, dello studio Artuso Architetti associati che ha lavorato al masterplan del Waterfront, commenta l'inserimento nel Piano da parte del Ministero

Museo del Mare, l’eredità di Zaha Hadid arricchisce non solo Reggio ma tutto il contesto territoriale

Con 53 milioni di euro del Piano nazionale di resistenza e resilienza sarà realizzato il museo del mare, un’opera dal grande valore perché rappresenta l’eredità della scomparsa archistar Zaha Hadid, ma non solo.  «È una notizia di quelle attese di quelle che veramente possono cambiare il volto della città» con queste parole Giandomenico Chirico, dello studio Artuso Architetti associati che ha lavorato al masterplan del Waterfront, commenta l’inserimento nel Piano da parte del Ministero «un riconoscimento al suo alto valore. Un’opera postuma di un architetto davvero straordinario che indubbiamente ha segnato la storia del nostro tempo almeno. Zaha Hadid è stata il primo premio Pritzker donna nella storia dell’architettura».

L’eredità di Zaha Hadid rappresenta un primo valore. Ma non basta.

«Non solo un’opera che ha una valenza architettonica e una bellezza artistica in sé, ma che costituisce uno splendido landmark- a ciò si aggiunga – anche l’idea di realizzare in città un enorme incubatore culturale. Questo museo al suo interno ed al suo esterno avrà degli spazi significativi, sarà un’opera ammirabile dalla città ma anche da chi attraverserà lo Stretto. il suo valore si amplia dalla città di Reggio a tutto il contesto territoriale e sicuramente sarà occasione di sviluppo e di rilancio per la città essendo un attrattore fortissimo per tutta l’area territoriale».

L’architetto Chirico

Le parole poi ritornano all’opera madre, Waterfront. «Siamo orgogliosi di aver realizzato quell’opera di masterplan del Waterfront che in qualche modo proietta la città verso il sito in cui verrà realizzato il museo. Dentro al Waterfront c’è la possibilità di vivere una porzione di territorio che prima era un margine urbano e che avrà parte preponderante per la rigenerazione del contesto della città».

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