martedì,Aprile 30 2024

Mimmo Martino, la fatica di chi ha trasformato la rabbia scomposta in canto

Il cantore del progressive folk oggi avrebbe compiuto 64 anni. Con suo figlio Simone abbiamo cercato di ricostruire le tracce della sua eredità musicale e soprattutto umana

Mimmo Martino, la fatica di chi ha trasformato la rabbia scomposta in canto

È difficile raccontare l’assenza senza farsi portare via dal dolore e dalla malinconia per queste sessantaquattro candeline che non saranno spente. Ma, senza retorica, Mimmo Martino il vuoto l’ha lasciato davvero. Un vuoto di suoni e di parole. La forte volontà di raccontare la vita e le esperienze, di tramandare e di spingere con il suo “Progressive folk”, con il desiderio profondo di «Far ballare la testa e non il culo».

Mimmo Martino sul palco

A qualche anno dalla sua scomparsa la domanda è: che cosa è rimasto, cosa ha lasciato in eredità musicale, ma soprattutto umana? A trovare una risposta ci aiuta Simone, il figlio di Mimmo.
«Di papà sopravvive, qua e la, una stoicitá profonda, il rifiuto di darsi per vinti, un modo di guardare il mondo sottosopra, partendo sempre dai piedi, un passo alla volta, non importa se sporchi, offesi, con le stampelle, inciampando, a “testa sutta e piedi all’aria”, alla ricerca febbrile di trovare e scrollarsi di dosso questo velo di Maya, questa patina che il tempo sedimenta e la paura fissa. Di papà sopravvive la ricerca della bellezza, a volte più, a volte meno felice, ma costante; rimane quella fatica di chi trasforma la rabbia scomposta in canto, in grazia insperata, irrazionale, ingovernabile, anarchica e incontenibile. Di papà rimane il gesto di riscatto con la stampella alzata e molti, molti altri più piccoli e quotidiani come tesori nascosti nella memoria. Di papà rimane la terra sotto i piedi su cui camminiamo che tanto elogiamo ma di cui pochi si fanno carico; rimane il desiderio di diventare di più, di riconoscersi, di affidarsi. Di papà rimane questo e molto altro ed è giusto che ognuno si interroghi se lo sente necessario».

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