martedì,Aprile 30 2024

Carenza di personale al Gom, la Cgil denuncia: «Assistenza sanitaria reggina in ginocchio»

Per il sindacato «La possibilità di assumere e investire nel personale rappresenta la normalità, l’unica
azienda esclusa appare proprio il Gom»

Carenza di personale al Gom, la Cgil denuncia: «Assistenza sanitaria reggina in ginocchio»

Riceviamo e pubblichiamo da Francesco Callea segretario generale Fp Cgil Rc-Locri:

Per la FP CGIL il “Grande” Ospedale Metropolitano non può rimanere con un inadeguato ed insignificante budget per le assunzioni, a fronte di un organico di 1742 unità di cui ben circa 200 a tempo determinato. Un organico che dovrebbe offrire diversi servizi assistenziali che necessitano di alta specializzazione e di un numero di risorse umane notevole.
TAC, PET di ultima generazione, chirurgia robotica (robot da Vinci unico in Calabria) utilizzata su diverse branche chirurgiche, trapianti di organi e midollo, interventi altamente complessi di cardiochirurgia e neurochirurgia, un acceleratore lineare per le radioterapie mirate e più sicure, un centro trasfusionale che si occupa della lavorazione del sangue per tutta l’area sud, ecc.

Per non parlare delle nuove attività assistenziali che il GOM ha l’obiettivo di attivare in ottemperanza al DCA 64/2016 (sono previsti nuovi posti letto in Geriatria, Gastroenterologia, Recupero e Riabilitazione funzionale), non ancora attivati per la mancanza di medici, infermieri e fisioterapisti. Il 5 maggio scorso l’Azienda ha adottato con la Delibera 219 il piano dei fabbisogni per il prossimo triennio, elaborato sulla base della metodologia regionale approvata con il DCA n. 192/2019. Come vuole il DCA n. 192/2019, ossia in coerenza con il valore di produzione dell’azienda al 2019, ci vorrebbero 2.457 lavoratori per garantire i servizi del GOM nel prossimo triennio per un totale di costo di quasi 103 milioni di euro.

Ma qualche giorno addietro il commissario Cotticelli e il suo sub dott.ssa Crocco, dopo ben 4 mesi dall’adozione del fabbisogno aziendale, con il DCA n. 114 “tagliano le gambe all’assistenza sanitaria della provincia reggina” facendo riferimento al superamento del tetto di spesa del personale normato dall’Art. 2 comma 71 della Legge 191/2009. Il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria a differenza di tutte le altre aziende deve mantenere il costo della spesa pressoché invariato, solo stabilizzazioni
e turnover che vuol dire organici invariati!

Eppure sia nel programma operativo 2019/2021 sia nello stesso DCA 114 la struttura commissariale riporta la seguente frase: “Per la AO di Reggio Calabria è necessario considerare l’evoluzione positiva che l’azienda ha vissuto negli ultimi periodi tali da renderla un punto di riferimento per la Regione. L’azienda si è sviluppata per rispondere alle effettive esigenze del territorio ampliando l’erogazione dei servizi sanitari”.

La CGIL a livello nazionale da più anni ha chiesto il superamento dei tetti di spesa del personale del sistema sanitario (la spesa del 2004 ridotta dell’1,4 %) perché la nostra organizzazione ritiene ingiustamente vincolante, improduttivo e obsoleto per tutte le aziende del territorio nazionale tale limite. La risposta a tali osservazioni è arrivata nel Dlgs 35/2019 (Decreto Calabria) con cui si è determinato il superamento di tale vincolo. La norma ha finalmente svincolato le aziende sanitarie del territorio nazionale che
in questi anni avevano proceduto ad assumere personale e quindi a superare il tetto di spesa in violazione della normativa! Tra il 2015 e il 2018 la struttura commissariale dell’Ing. Scura ha finalmente emanato
una serie di decreti per poter far assumere personale necessario e non superfluo con il grande obiettivo di raggiungere e mantenere i Livelli Essenziali di Assistenza in Calabria.

In parte ciò che speravamo avvenisse è accaduto si è infatti determinato un palese aumento della produttività aziendale: al 2015 la produttività dell’azienda era di 115 milioni di euro al 2019 si è arrivati a 143 milioni di euro. Meno ricoveri ma più complessi a dimostrazione che il GOM sta svolgendo meglio le funzioni di Ospedale altamente specializzato in interventi di eccellenza (HUB). Ciò a conferma di quello che la nostra organizzazione sindacale ha sempre sostenuto: investire in risorse umane vuol dire migliorare il servizio della PA rendendolo più produttivo! Abbiamo osservato poi come il GOM peraltro nel 2004 avesse un numero di
dipendenti nettamente inferiore rispetto a quello degli altri HUB regionali.
Ancora, il Grande Ospedale Metropolitano nel 2014 era quello con il minor numero di dipendenti in rapporto al posto letto! Oggi il grande ospedale può assumere solo chi va in pensione mantenendo invariato il numero dei dipendenti dunque e della spesa.

L’Hub più carente di personale e con la spesa più bassa è quello più penalizzato, pur avendo prodotto 28 milioni di euro in più nell’ultimo quinquennio e non in ultimo chiudendo sempre il proprio bilancio in utile.
Insomma i lavoratori del GOM dovranno continuare a rimanere in affanno per un triennio, il reparto di geriatria, non avrà mai il personale medico che possa fornire la propria assistenza alla popolazione anziana del nostro territorio né si potrà per esempio attivare la riabilitazione con beneplacito delle strutture private. Crediamo che ci sia una stortura di troppo sulla metodologia di riparto delle risorse. Va rivista la metodologia di riparto delle risorse se non si vuole fermare la corsa del GOM. L’inaugurazione del nuovo reparto di Neurochirurgia di pochi giorni fa è un altro buon esempio di come dal 2015 l’ospedale si è avviato verso un nuovo corso.

Ci sono risorse economiche stanziate dal governo centrale oggetto di discussione al tavolo regionale di pochi giorni fa, appare ingiustificata e alquanto miope a questa organizzazione sindacale la scelta di imbrigliare un’azienda invece di cogliere le opportunità del momento. La possibilità di assumere e investire nel personale rappresenta la normalità, l’unica
azienda esclusa appare proprio il GOM
. Tre giorni fa il G.O.M. trasmette, con nota 17728 del 16.09.2020, comunicazione relativa alla necessità di rimodulazione di figure professionali, parole complesse che, tradotte in termini comprensibili ai non addetti ai lavori comportano un adeguamento alle indicazioni imposte dai Commissari e cioè la previsione esclusiva
di stabilizzazione dei contratti part time e del turn over (x assunzioni pari ad x soggetti che andranno in pensione), condannando il G.O.M. a non poter in alcun modo prevedere, non solo possibilità di crescita, ma l’impossibilità di garantire i L.E.A. per i cittadini reggini. Per tutto sopra chiediamo alle istituzioni competenti di rivalutare la metodologia di assegnazione del budget rendendola più equa e coerente alle nuove esigenze della sanita calabrese.

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