Per Avr si chiude un anno tribolato, caratterizzato da difficoltà e stipendi non pagati

Per Reggio Calabria si chiude un anno caratterizzato dalle difficoltà della raccolta rifiuti. Vediamo com’è andata per i lavoratori Avr, società che nella città dello Stretto è deputata a questo compito.  A fare chiarezza ci pensa Giuseppe Triglia della Fiadel, con gli altri sindacati del settore impegnato a fare valere le legittime pretese di lavoratori Avr. Il contratto con Avr è scaduto da quasi un anno ma con le ordinanza di proroga si potrebbe andare avanti ancora fino al 30 giugno 2021.

Che anno è stato per i lavoratori di Avr?

«È stato un anno difficile perché da quando il 31 dicembre 2019 il Comune cessava l’affidamento e dava la proroga d’urgenza i sensi della legge n.191, per continuare il servizio che era un servizio essenziale, c’è stato il primo ricorso al Tar prima su Villa San Giovanni, che è stato vinto. Subito dopo anche il ricorso su Reggio Calabria è stato vinto, l’azienda in più tavoli ha sempre manifestato l’intenzione di andarsene.

E questo ci ha reso ancora più difficile il percorso. In quel momento i dipendenti erano arrivati anche a cinque mensilità di ritardo, oltre a oneri e accessori nelle buste paga. Il Comune ha manifestato il desiderio di partire con Castore ed internalizzare il servizio. Si è arrivati dopo il periodo estivo e tante azioni di sciopero che erano fine a sé stesse purtroppo poiché l’azienda ha sempre paventato il forte ritardo nei pagamenti di oltre 20 milioni di euro, che andava dal 2018, 2019.

Superata l’estate ci siamo rivisti dopo i decreti che lo Stato, a causa dell’emergenza covid, ha stanziato per i vari comuni. Reggio Calabria è riuscita a prendere una ingente somma destinata ad Avr: una prima parte di circa 10 milioni al netto d’Iva, l’avr ha versato contestualmente le mensilità di settembre e ottobre. Oggi si è arrivati a percepire i pagamenti di novembre e la tredicesima. Azzerato dunque il gap degli stipendi. Siamo in attesa della seconda parte di sette milioni e 600 mila euro, somme delle quali dovremo discutere con Avr (tfr non pagati, cessioni del quinto ed altre voci previste in busta paga e non versate)».

Quella di Reggio Calabria rappresenta per Avr la commessa più corposa con due milioni e 400mila euro. Anche dopo i pagamenti degli ultimi giorni la società non sembra aver intenzione di abbandonare la città dello Stretto, fatto che invece dovrebbe avvenire nel caso in cui divenisse operativa, a tutti gli effetti, la società Castore. A questo si può ricondurre l’impugnazione di Avr dell’ordinanza sindacale che proroga il servizio dell’azienda in città nella parte in cui si fa riferimento al subentro di Castore.

Che futuro si profila?

«Mi auguro buono, considerati gli anni precedenti, altrimenti il 2021 sarà peggio del 2020 a rincorrere gli stipendi».

I reggini si sono più volte lamentati per la mancata raccolta, di chi sono le responsabilità?

«Si è arrivati a dire che Reggio era sporca perché i lavoratori Avr non raccoglievano la spazzatura. No, non è così. Loro la raccolgono. La spazzatura va a finire negli impianti che non funzionano e accettano meno di quello che è il quantitativo “nominale”. Quindi la raccolta viene effettuata, ma ad un certo punto i mezzi si riempiono. E poi c’è da dire che gli operai non fanno di testa loro, ma rispondono ai loro superiori».

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