venerdì,Aprile 26 2024

Pellaro, Crea: «La sede della vecchia delegazione municipale cade a pezzi»

Il referente di Ancadic chiede al sindaco: «Quando il restauro della carente e degradata struttura che era il simbolo della responsabilità civica dell’originario Comune?»

Pellaro, Crea: «La sede della vecchia delegazione  municipale cade a pezzi»

La denuncia era già stata fatta dall’Ancadic più di 3 anni fa. Adesso Vincenzo Crea, Referente unico dell’Ancadic  e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”, ritorna sulle criticità presenti nel territorio della XV Circoscrizione di Pellaro.

Si tratta di problematiche manifestate da cittadini pellaresi  concernenti  «l’inefficienza del servizio di illuminazione pubblica, secolari perdite idriche in particolare in via Fiumarella con interessamento della Ss 106 e la sottostante via San Francesco, strade fortemente dissestate, inagibilità dei sottopassi della SS 106 di Lume e Ribergo per la sporcizia e altre criticità e chiedevano e continuano a chiedere  principalmente il completamento della rotatoria di Pellaro Lume  in senso urbano e la  demolizione del rudere esistente nella stessa che crea pericolo alla circolazione veicolare e ciclopedonale, visto tra l’altro che c’è un numeroso spostamento di persone verso l’area mercatale di via Lume e l’esistenza della nuova farmacia nella stessa area mercatale».

E poi c’è «il palazzo della vecchia delegazione  municipale manchevole del glorioso orologio che scandiva il tempo e ai pellaresi era sempre gradito il rintocco delle ore (dove è andato a finire l’orologio)? A quando il restauro della carente  e degradata struttura che era il simbolo della responsabilità civica dell’originario Comune di Pellaro? La struttura è ancora oggi in stato di completo abbandono e  di incuria, nell’area latistante oltre alla vegetazione e un manufatto con copertura di cemento amianto, per quanto possibile vedere, è interessata dal deposito di centinaia e centinaia di bottiglie di birra di vetro in gran numero frantumate,   oltre a rifiuti urbani tra la vegetazione.

Nell’interesse della collettività l’ANCADIC rinnova la richiesta al  Sindaco del Comune di Reggio Calabria di disporre oltre alla ricostruzione, trattandosi di struttura post terremoto 1908, dell’intero edificio e il riposizionamento dell’orologio,  la solerte pulizia dell’area latistante  con la  rimozione immediata, previo verifiche, dell’eternit anche in considerazione che il  rilascio di fibre di cui è composto può determinare danni alla salute dell’uomo, in questo caso soprattutto alla salute della adiacente popolazione scolastica “Scuola Media Don Bosco” ».

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