Reggio, i residenti di San Giorgio Extra: «Incuria grave in un’area che avrebbe dovuto essere recuperata» – VIDEO

«Vivo da vent’anni qui e posso testimoniare la persistenza di questa situazione inqualificabile. Se n’è parlato in tante occasioni ma mai nessuna soluzione è pervenuta», ha dichiarato una residente nel quartiere ad alta densità abitativa di San Giorgio Extra, nella zona Sud di Reggio Calabria, dove insistono, in stato di completo abbandono, i terreni e ciò che resta dei capannoni dell’ex fabbrica di agrumi Vilardi, dismessa alla fine degli anni Novanta. «Ho visto alberi crescere perché nessuno ha mai fatto manutenzione e ho visto i silos, non rimossi subito dopo la fine dell’attività della fabbrica, prendere fuoco anni fa, esponendoci ad una grande nube nera che ci ha costretti in casa. Le fiamme erano alte e pericolose». Sono solo alcuni cenni di quanto, in 15 anni, Guido Puntorieri, che ha lì la sua attività, abbia visto accadere in conseguenza dell’incuria, che da oltre un ventennio ancora oggi riguarda quest’area.

Pericoli, disagi e mortificazioni che sono stati anche portati all’attenzione delle Istituzioni in questi anni ma senza che sia mai seguita alcuna risposta concreta e risolutiva. Adesso, con il contributo delle nostre segnalazioni, dopo la terza diffida già inviata dal Comune, anche il tribunale di Reggio Calabria sezione Misure di Prevenzione, che ha disposto nel 2012 un sequestro preventivo di quasi tutta l’area, ha scritto ai custodi giudiziari. La situazione dell’area è indubbiamente complessa con terreni ed ex fabbricati industriali al centro di giudizi ancora pendenti e gravami; tuttavia, neppure la caratterizzazione dei fusti presenti da decenni è stata mai espletata, nonostante il sequestro penale eseguito dal nucleo investigativo dei Carabinieri Forestali tre anni fa.

«Noi ci ritroviamo a vivere in un degrado assoluto. All’interno dell’area c’è ogni tipo di rifiuto con ammassi di spazzatura di cui non conosciamo la natura. Noi vorremmo che fosse ripulito e bonificato», ha sottolineato Gianni Bilotta, residente in via Boschicello. «In questi anni mai nulla è cambiato e i disagi sono tanti ed evidenti. Per non parlare di topi anche grossi che abbiamo visto circolare. Alcuni anni fa ho avuto la disavventura di smarrire il mio gatto e di dover entrare lì per cercarlo. Fu allora che entrai e mi resi dello stato di abbandono e incuria e di criticità igienico-sanitarie. Per noi è una mortificazione vivere accanto a questo degrado», ha raccontato Laura Longo, anche lei residente nella zona.

Prioritario in questa fase è, dunque, fugare ogni dubbio circa la pericolosità degli stessi fusti e dei rifiuti presenti e bonificare per poi progettare un recupero virtuoso dell’area. La cittadinanza residente in zona si sente avvilita e rimpiange uno spazio di oltre due ettari sottratto, ormai da troppo tempo, alla libera e sicura fruibilità. «Quest’area potrebbe e dovrebbe essere valorizzata in tantissimi modo invece di generare disagi e alimentare brutture», ha sottolineato ancora Laura Longo. «È un peccato vedere questa zona così estesa ridotta così, in un quartiere così grande e popoloso e con molti giovani che avrebbero bisogno di spazi in cui aggregarsi», ha concluso Guido Puntorieri.

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