domenica,Giugno 16 2024

Aspromonte, tutto pronto per la prima marcia per la terra

A partecipare sono cittadine e cittadini che non intendono rimanere in silenzio mentre la erra brucia e muore

Aspromonte, tutto pronto per la prima marcia per la terra

Manca ormai pochissimo alla Prima Marcia per la Terra, che avrà luogo sabato 18 settembre a Gambarie (con concentramento nella centrale Piazza Mangeruca alle ore 10) e che ha registrato l’adesione di decine di gruppi e organizzazioni da tutta la provincia reggina. Ciò a cui abbiamo assistito quest’estate in Aspromonte è difficilmente descrivibile a parole. Abbiamo visto piangere la nostra montagna, dilaniata dalle fiamme appiccate da esseri umani che definiremmo “bestie” se ciò non risultasse offensivo verso le altre creature del regno animale. Soprattutto, ci siamo commossi vedendo gli anziani piangere dinanzi a questo disastro.

Lo sgomento s’è tramutato in rabbia ed indignazione, dinanzi alle bare delle cinque vittime di un incendio talmente esteso da lambire anche le nostre case. Ma il fuoco ha distrutto così tanto anche a causa di abbandono, incuria e cattiva gestione che caratterizzano da tempo il territorio calabrese. A questa condizione vogliamo rispondere con l’energia positiva e rivoluzionaria di chi intende costruire un’altra società a partire da un rapporto inedito con la natura, in cui l’ambiente non sia solo una risorsa da sfruttare e da cui ricavare profitti, ma sia invece un ecosistema da rispettare, preservare, tramandare e con cui intavolare relazioni di reciproco rispetto.

Siamo cittadine e cittadini che non intendono rimanere in silenzio mentre la nostra terra brucia e muore. Siamo persone che lavorano la terra e la amano. Raccogliamo i suoi prodotti, li distribuiamo, senza sfruttare i corpi di chi la lavora. Siamo donne e uomini che considerano la tutela del territorio elemento irrinunciabile per una piena giustizia sociale. Siamo calabresi abituati a camminare tra i boschi per ascoltare la voce degli alberi, il crepitio delle pietre, il mormorio dell’acqua. Siamo contadini e contadine, escursionisti, ambientalisti, abitanti di questi antichi paesaggi. 
L’Aspromonte oggi piange, e tutti noi con lui, ma quanti sono davvero in grado di raccogliere le sue lacrime? Di certo non la classe politica, responsabile sia di questo che di altri scempi. Non ci interessa il rimpallo delle accuse. In fondo, i soggetti istituzionali di oggi sono gli stessi che da un secolo e mezzo trattano l’Aspromonte come un luogo oscuro e infestato da banditi.

Vogliamo inaugurare un nuovo percorso di lotta e di resistenza, basato sull’amore per la natura che ci circonda e per questo territorio che deve rinascere. Sabato vogliamo dimostrare che il popolo calabrese tiene alla sua montagna: se le istituzioni sono assenti o conniventi, saremo noi a riappropriarci del territorio e a difenderlo! Nelle settimane successive proveremo ad avviare un percorso sul medio-lungo termine, in cui costruire momenti collettivi di riflessione, discussione e informazione da cui possano germinare nuovi percorsi di difesa e sviluppo del territorio. 
Non a caso, la marcia di sabato si realizzerà in concomitanza con la marcia per la Terra che avrà luogo da Mondeggi a Firenze. Mentre i ministri sciacalli del G20 si riuniranno nei loro palazzoni per tornare ad imporre il loro modello capitalista di agricoltura, anche noi, in Calabria, sull’Aspromonte, daremo vita ad una marcia di lotta per l’autodeterminazione alimentare, per la difesa dell’ambiente e dei territori, contro lo sfruttamento intensivo, l’incuria e l’abbandono. 
Invitiamo donne e uomini, collettivi, comitati e associazioni di altri territori ad unirsi a noi. In greco di Calabria, “aspro” significa bianco. Al candido colore di una montagna che ci ha sempre accolto, uniremo il rosso della nostra indignazione!

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