Rifiuti, di male in peggio: nel Reggino la differenziata è un flop totale (-4,5%)

«La Calabria sta cambiando sotto il profilo ambientale a partire dalla gestione del ciclo dei rifiuti. Si tratta, tuttavia, di mutamenti lenti sino ad essere, talvolta, impercettibili alla collettività». È l’incipit del rapporto di Legambiente sui “Comuni ricicloni 2021” e sembra calzare a pennello con quella che è la realtà metropolitana, da anni in guerra con se stessa, e la Regione, per “nascondere” i suoi rifiuti.

Lo studio, che fotografa una situazione in divenire, ci consegna una regione che fa registrare un aumento della raccolta differenziata che dal 41,3% (2019) passa al 48% (2020). Ma le diverse realtà provinciali rispondono in maniera eterogenea. La differenziata cresce a Crotone (+0,3%), Catanzaro (+3,3) e Vibo Valentia (+15,3%), ma cola a picco a Cosenza (-3,3%) e Reggio che fa registrare addirittura un -4,5% (ben 39 comuni su 97 non superano il 35% di raccolta differenziata, e per altri 31 non si conoscono i dati). Non un caso, se si considera la sofferenza più che periodica affrontate dalla città, impantanata – per dirla con il rapporto – nelle perenni logiche emergenziali «sulla cui base si vorrebbe giustificare un ricorso alle discariche o agli inceneritori assolutamente illogico».

L’emergenza, d’altra parte, stravolge ogni logica della raccolta differenziata, e le beghe burocratiche non fanno che instillare nei reggini sempre più crescenti sentimenti di sfiducia. Senza dimenticare la tariffazione alle stelle a fronte di un servizio a dir poco insufficiente. E tuttavia, non si può tacere l’indolenza del reggino medio che sfocia spesso e volentieri in arroganza. Insomma un vero e proprio rebus che va risolto non soltanto tecnicamente, ma anche, e forse soprattutto, con dosi massicce di educazione civica alla popolazione.

Comuni rifiuti free? No grazie

I “Comuni Rifiuti free” sono quei centri dove non solo la raccolta differenziata funziona correttamente (e quindi hanno raggiunto l’obiettivo di legge del 2012 del 65% di raccolta, ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 chili di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento. Quest’anno sono 25, pari al 6% dei Comuni della Regione.

Reggio Calabria, con i suoi 97 comuni, non ne ha neanche uno alla voce “rifiuti free”, e soltanto 5 (pari al 5%) tra quelli classificati “ricicloni”. Sono Santa Cristina d’Aspromonte che nel 2020 ha fatto registrare una percentuale di differenziata del 76,3 (guadagnando quasi il 20% rispetto all’anno precedente), e poi in fila Cittanova (75,5%), Cosoleto (74,9%), Roccella Jonica (70,3%) e Bova Marina (65,8%).

«In Calabria ci sono soltanto 91 comuni “ricicloni” e di questi solo 25 sono “rifiuti free” – ha detto la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta -. Il comune che è in testa alla classifica è Gimigliano, in provincia di Catanzaro, che raggiunge l’85% di raccolta differenziata. Inoltre ben 89 comuni non raggiungono neppure il 35% di raccolta differenziata che è il limite minimo previsto dalla legge. La provincia di Crotone in particolare e la città di Crotone nello specifico hanno una percentuale di raccolta differenziata addirittura del 12%, la più bassa d’Italia». Insomma, la beffa è potersi consolare di non essere per l’ennesima volta, nell’ennesima classifica, ultimi. Magra consolazione.

Parchi rifiuti free

In Calabria sono presenti tre Parchi nazionali, un Parco regionale, 19 Riserve naturali statali e regionali, un’Area marina protetta e un Parco Marino Regionale. La Calabria è tra le regioni con la più alta percentuale di territorio protetto (oltre il 15%) e una imponente rete ecologica regionale per la tutela di specie a rischio di estinzione. All’interno dei parchi si trovano 114 Comuni sul totale dei 404 Comuni della Regione e sono così suddivisi: Parco Nazionale dell’Aspromonte (37 Comuni), Parco Nazionale del Pollino (32), Parco Nazionale della Sila (19), Area Marina Protetta Capo Rizzuto (2), Parco Regionale delle Serre (26).

In cima alla classifica che ci interessa più da vicino, e quindi quella del Parco nazionale d’Aspromonte, figurano le stesse città “riciclone”: Santa Cristina, Cittanova e Cosoleto. L’abisso è rappresentato da Condofuri (3,7% di raccolta differenziata) e Sinopoli (2,7%). Poi ci sono 11 comuni – quasi un terzo del totale – i cui dati non sono disponibili.

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