Reggio, lo spettro del degrado di un tempo nei pressi del sottopasso ormai chiuso – FOTO

Era uno dei quattro punti di collegamento tra la Marina e la Città di Reggio separate dai binari ferroviari in superficie, l’antico sottopasso chiuso da qualche anno, in corrispondenza dell’ultimo tratto di via Giacomo Matteotti (nota come via Marina bassa), che arriva fino a piazza Garibaldi e alla stazione centrale. «C’era da sempre», dice chi ha vissuto anche prima della metà del secolo scorso, ed è stato chiuso qualche anno fa. Soprattutto negli ultimi tempi, ma anche prima purtroppo, versava in uno stato di degrado; era sempre sporco e buio. Qualche tentativo di illuminazione, esperito in passato ma anche di recente nel periodo di festa Madonna, con le giostre montate nell’area dell’attuale Tempietto, si è sempre rivelato fallimentare, incapace di impedire il sopravvento del buio e dell’oscurità.

Il degrado di ora e allora

Ricettacolo di spazzatura, galleggiante in acqua in caso di pioggia abbondante, luogo appartato per prostitute e clienti e rifugio fatiscente per persone senza fissa dimora, adesso è interdetto al passaggio. Ripulito almeno al suo interno, è stato chiuso con una inferriata che tuttavia è stata già violata da qualcuno. Dicono che una persona ogni tanto si infili tra i pali di ferro per entrare. Dei cumuli di carta bruciata sono visibili anche da fuori e, anche in orari diurni, può capitare di vedere dentro dei piccoli bracieri. Un luogo che, nonostante la chiusura, andrebbe monitorato e controllato, oltre che ripulito adeguatamente pure nelle adiacenze. La parte ai piedi delle scale dalle quali si accedeva dalla via Marina bassa è rimasta impraticabile per il degrado ancora esistente e che lascia immaginare cosa ci fosse prima.

Pochi passi per raggiungere la Marina sotto i binari

Collegava la Città alla via Marina Bassa e a quella cosiddetta bassissima dove, negli anni Cinquanta, c’erano i banconi di pesce stocco. Lì c’erano le baracche dei pescatori e degli artigiani come i falegnami e più avanti il dopolavoro ferroviario, i cinema all’aperto e gli stabilimenti balneari. In quella zona c’era anche il vecchio Mercato ittico, che molti chiamavano “pescheria”, in corrispondenza del quale vi era un passaggio a livello per attraversare i binari. Erano i tempi in cui ancora il treno viaggiava in superficie, prima dell’intubata per la realizzazione del Lungomare Falcomatà. Con il passaggio a livello, per l’attraversamento sotto e sopra i binari, vi erano anche un altro tunnel più corto, all’altezza dell’attuale arena Ciccio Franco, e un passaggio in zona Lido Comunale. E poi vi era questo vecchio sottopasso adesso chiuso, che tutti ricordano esserci sempre stato, seppure anche nella memoria mai a lungo decoroso e pulito; adesso è chiuso ed era l’unica e ultima traccia di quando a Reggio, nel secolo scorso, si passava sotto la ferrovia e con pochi passi si raggiungeva la Marina.

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