Reggio, i Fiori di Bach come rimedio per l’anima – FOTO

Ditelo con i fiori, o meglio “farselo dire” dai fiori, agendo dall’interno, arrivando direttamente all’anima, alle emozioni per riportarle in equilibrio. È questa l’essenza della floriterapia illustrata dalle esperte Dina Cabiddu e Giusy Staltari ieri sera nella conferenza “Messaggio dell’anima – Erbe e fiori di Bach” organizzata dal Centro Macrobiotico di Reggio Calabria.

Cosa sono i fiori di Bach

Ma cosa sono i fiori di Bach? Si tratta di una terapia alternativa ideata dal famoso omeopata britannico Edward Bach, inventore della floriterapia riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità dal 1976. Per Bach, la malattia rappresenta l’espressione di un disordine, di uno squilibrio a livello psichico o esistenziale, per cui la sua regola di base era curare la persona e non la malattia in sé, andando a riequilibrare le energie negative e riportando l’armonia. Così Bach identificò 38 rimedi floreali, corrispondenti ad altrettanti tipi di emozione, la cui energia entra in vibrazione con quella umana ed è in grado di trasformarla da negativa in positiva, per rendere più armonica ed equilibrata la persona.

Tra i 38 fiori di Bach, 12 sono quelli basilari, i cosiddetti “12 guaritori” (che Bach sperimentò prima su se stesso e poi sui suoi pazienti), tra cui, per fare qualche esempio: il Rock Rose, dedicato a chi è preso da paure e panico e il Vervain, per chi si lascia trasportare troppo dall’entusiasmo, dal nervosismo o dall’idealismo. Le altre categorie dei 38 fiori di Bach sono suddivise in “aiuti” e “assistenti”.

La solarizzazione

Ma come si usano i fiori di Bach? “L’anima esprime un disagio attraverso il corpo e acquisendo consapevolezza si può riportare tutto in equilibrio” ha spiegato la floriterapeuta sarda Dina Cabiddu. Attraverso la “solarizzazione”, metodo “principe” di Bach, “si mette il fiore in acqua, facendo assorbire così le sue vibrazioni e successivamente si prepara la tintura madre, che va poi miscelata e diluita” ha aggiunto la Cabiddu.

«Raccolgo personalmente tutti i fiori, anche fuori dal repertorio di Bach, facendo chilometri e chilometri a piedi per arrivare in zone dove non passa un’anima ma le vibrazioni sono altissime, perché il fiore deve essere selvatico” ha chiarito l’esperta. “Poi solarizzo i fiori e le erbe che raccolgo, appongo un cartellino per identificarli e li studio, mettendo poi il mio lavoro a disposizione di tutte le persone che chiedono il mio aiuto» ha proseguito Dina Cabiddu, raccontando il proprio vissuto fin da bambina e la propria esperienza personale e formativa che l’ha portata a diventare floriterapeuta e ad approfondire fiori ed erbe.

«Le erbe, con le loro proprietà, hanno un effetto ‘tampone’ dando un grande aiuto al nostro benessere” ha chiosato la Cabiddu, mentre “i fiori con le loro vibrazioni aiutano a riportare in equilibrio le emozioni negative o sbagliate, lavorando in profondità».

La mappa di Kramer

“Ad ogni fiore corrisponde una parte del corpo”, ha aggiunto quindi Giusy Staltari, illustrando la mappa di Kramer, il naturopata che ha proseguito ed approfondito l’opera di Bach molti anni dopo la sua morte. “Kramer ha identificato in una mappa tutte le zone del corpo, cui corrisponde un determinato fiore, e ad ogni fiore corrisponde un’emozione. Quando quest’emozione non è in equilibrio è in negativo, allora se con i fiori andiamo a riequilibrare questa emozione la riporteremo in positivo e staremo meglio” ha proseguito la Staltari.

«Noi lo sperimentiamo da tanti anni – ha concluso – aiutando familiari, amici e tutte le persone che ci chiedono aiuto, che possono imparare a trovare il proprio benessere da sole, acquisendo consapevolezza del proprio carattere, delle proprie emozioni in disequilibrio e cercando di riportarle in armonia, arrivando così al benessere dell’anima e del corpo». 

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