martedì,Maggio 14 2024

Dissesto idrogeologico, Celebre: «Calabria da bollino rosso»

Il segretario generale della Fillea Cgil Calabria: «Situazione che merita una particolare attenzione prima che succeda l’irreparabile»

Dissesto idrogeologico, Celebre: «Calabria da bollino rosso»

«La devastante tragedia consumatasi recentemente in Toscana e in altre zone del centro Nord ripropone, in tutta la sua gravità, la questione dei cambiamenti climatici e, soprattutto, il rischio di dissesto idrogeologico». Ad affermarlo in una nota è Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria.

«Le ultime ondate di maltempo hanno dimostrato, per l’ennesima volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la fragilità dell’intero nostro territorio nazionale e non è una novità per nessuno che sul rischio idrogeologico, senza voler fare terrorismo mediatico, la Calabria, che ha un territorio alquanto fragile, è da bollino rosso. Un dato disarmante e, allo stesso tempo, allarmante. La conformazione morfologica, gli effetti del cambiamento climatico e alcuni episodi gravi di mutamento dei territori (come gli incendi estivi che annualmente distruggono centinaia e centinaia ettari di territorio montano e di aree boscate) sono tra gli indicatori che collocano la Calabria in cima alle regioni più a rischio di dissesto idrogeologico» ha detto il sindacalista.

«Una situazione che merita una particolare attenzione prima che succeda l’irreparabile. La prima cosa che dobbiamo fare è investire nella prevenzione e non aspettare che succede una tragedia per intervenire. Viviamo in un periodo dove quasi tutto è prevedibile e dove, soprattutto, disponiamo degli strumenti di difesa. Non è più tempo di tergiversare. Bisogna iniziare ad attuare una seria e vera politica di prevenzione intervenendo, sfruttando e spendendo al massimo gli ingenti finanziamenti previsti sia a livello europeo che nazionale, sulle zone a più alto rischio idrogeologico che vanno monitorate continuamente».

«Una regione come la Calabria ha estremamente bisogno di una continua manutenzione del territorio. Le tragedie, a volte, si possono evitare anche con piccoli, ma continui, interventi. Sarebbe, altresì, auspicabile che partisse immediatamente un tavolo di concertazione che possa coordinare le azioni più adeguate per fronteggiare sia i gravi problemi derivanti dai cambiamenti climatici in atto e sia i rischi dovuti al dissesto idrogeologico. Un tavolo di concertazione che, oltre a individuare le risorse necessarie da investire a partire dai fondi del PNRR e del POR, possa mettere in campo procedure rapide con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e non, a partire dai sindaci» ha concluso Celebre.

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