lunedì,Giugno 17 2024

Riace, Braghò: «Quei reperti siano meritori di attenzione»

L'esperto respinge le critiche: «L’intera area andrebbe messa immediatamente sotto tutela dalle autorità competenti»

Riace, Braghò: «Quei reperti siano meritori di attenzione»

A circa tre settimane dalla presentazione dei rinvenimenti effettuati lo scorso agosto da Giuseppe Braghò durante una immersione nello stesso tratto di costa dove furono rinvenuti i Bronzi di Riace, lo stesso, insieme ai tecnici Laratta e Arcudi, respingono al mittente «qualsiasi illazione o dubbio sulle modalità di rinvenimento dei reperti recuperati a Riace Marina. Sui reperti metallici recuperati nel contesto di Riace si ritiene necessario fare alcune precisazioni e sottolineature. Innanzitutto le dimensioni dei chiodi rimandano certamente ad un’unità navale di notevole tonnellaggio, come è facilmente deducibile in base a numerosi confronti riferibili al contesto del mar Jonio calabrese. Premettendo che la giacitura di questi reperti sul fondo del mare non restituisce nessuna informazione relativa alla rotta seguita dell’unità, non è possibile escludere a priori che si trattasse della nave che trasportava i due bronzi A e B».

«Queste scoperte – sostengono Braghò, Laratta e Arcudi – evidenziano in modo significativo come l’area di Porto Forticchio sia ancora meritoria di attenzione scientifica. La necessità di effettuare scavi sistematici sia in acqua sia sulla prospicente linea costiera, imporrebbe decisamente un nuovo impulso alla ricerca archeologica. Inoltre l’intera area andrebbe messa immediatamente sotto tutela dalle autorità competenti, perché salvaguardare l’integrità del contesto archeologico di Riace Marina, sicuramente preserverà dati che amplierebbero decisamente le conoscenze diacroniche del territorio, focalizzando l’interesse non solo sullo studio delle celebri statue rinvenute ormai più di cinquant’anni fa in circostanze mai troppo chiarite, ma su tutta la costa ionica calabrese».

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