Calcio a 5 e false fatturazioni, la vicenda “Real Reggio” si chiude con la prescrizione

Sono andati in prescrizione i reati contestati agli imputati del processo nato a seguito dell’indagine sulla società “A. S. Real Reggio Tremulini calcio a 5”. Lo ha deciso nei giorni scorsi il Tribunale collegiale di Reggio Calabria, in accoglimento delle richieste dei difensori degli imputati.

La vicenda giudiziaria

Era il 2011 quando un’indagine della Procura della Repubblica di Reggio Calabria accese i fari sulla società “Real Reggio”, inizialmente composta da dodici imprenditori e professionisti e nota per essere riuscita ad arrivare alla serie A, in sole sei stagioni, pur partendo dalla C. Nella stagione 2006-2007, oggetto di approfondimento da parte dei finanzieri, la squadra calabrese arrivò al quart’ultimo posto e, nella stagione 2007-2008, riuscì ad invertire un inesorabile declino (accentuato dai sei punti di penalizzazione per aver prodotto una falsa documentazione per l’iscrizione al precedente campionato), riuscendo a salvarsi al termine delle gare di play-out.

Gli accertamenti di natura tributaria evidenziarono, stando all’ipotesi accusatoria, l’esistenza di un complesso sistema di fatturazioni false, mascherato dietro contratti fittizi di sponsorizzazione, per la partecipazione ai dispendiosi campionati nazionali. In tale contesto, numerosi, secondo i finanzieri, sarebbero stati gli imprenditori reggini che consapevolmente avrebbero fornito il loro ausilio al commercialista Roberto Emo, utilizzando la falsa documentazione fiscale emessa dalla “A.S. Real Reggio”, per ottenere un indebito aumento dei costi, per un valore totale pari a circa 1 milione di euro.

L’istruttoria e la prescrizione

Durante l’istruttoria dibattimentale, dopo aver escusso i primi testimoni della pubblica accusa, ovvero gli ufficiali della Guardia di Finanza che avevano condotto le indagini,  alcuni difensori – tra gli altri, in particolare l’avvocato Adele Manno del foro di Catanzaro difensore, insieme all’avvocato Carlo Taormina del foro di Roma, del commercialista Robert Emo, e l’avvocato Alfredo Foti del foro di Roma difensore del noto imprenditore nel settore dell’ottica Giuseppe Argurio – hanno formulato istanza di immediato proscioglimento nei confronti dei propri assistiti rilevando l’avvenuta prescrizione delle relative contestazioni.

Più precisamente, i penalisti, facendo leva sul principio della retrodatazione della contestazione associativa al compimento dell’ultima condotta fiscalmente illecita, e invocando la necessaria applicazione della normativa sui reati tributari vigente all’epoca dei fatti, differente da quella attualmente in vigore in quanto caratterizzata da un termine di prescrizione nettamente inferiore, hanno chiesto una immediata decisione in favore dei propri assistiti. Il Tribunale Collegiale, aderendo alla richiesta dei difensori, ha così emesso sentenza di “non doversi procedere” per intervenuta prescrizione in favore di tutti gli imputati.

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