Operazione “Spes contra Spem”, scarcerati i coniugi Claudio Laface e Annalisa Caridi

Con provvedimento emesso ieri, il Tribunale di Reggio Calabria, Sezione del Riesame, ha pienamente accolto le istanze avanzate dai legali di Claudio Laface e Annalisa Caridi, annullando l’ordinanza applicativa della misura cautelare personale degli arresti in carcere, disponendo l’immediata scarcerazione dei due coniugi.

Nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Spes contra Spem”, la Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria aveva richiesto l’applicazione della misura cautelare più grave, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza circa la commissione dei reati di cui all’art 110 c.p, art 629 c.p. e art 416 bis.1 c.p., perché, «in concorso morale e materiale tra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso commesse in tempi diversi, rappresentando a C. C. di essere al corrente della sua relazione extraconiugale con C. M., delle richieste di denaro a titolo estorsivo da parte della stessa per non divulgare la notizia del loro rapporto sentimentale e del successivo intervento sulla donna da parte di Z. G., esponente della criminalità organizzata dei Facchineri di Cittanova, che gli aveva pertanto garantito “protezione mafiosa”, con la minaccia di informare i parenti della coniuge del C.C. del pregresso adulterio, lo costringevano a pagare al loro posto gli importi delle bollette per le varie utenze telefoniche e le rate di un finanziamento contratto con Findomestic, nonché a farsi consegnare la somma complessiva di 14.400 euro in contanti o tramite ricariche mensili della postpay».

Gli avvocati Alfredo Giovinazzo e Maria Teresa Caccamo hanno così svolto una capillare ed accurata attività investigativa nell’interesse dei loro clienti, grazie alla quale si è potuto dimostrare come in effetti sia l’ordinanza applicativa della misura, che la stessa richiesta della Procura, evidenziavano semplicemente dei meri sospetti sugli indagati, che non raggiungevano la soglia della sufficienza indiziaria contro gli stessi. All’udienza di martedì, gli avvocati Giovinazzo e Caccamo hanno passato in rassegna tutti gli elementi che dimostravano la infondatezza della misura cautelare applicata a Claudio Laface ed Annalisa Caridi e le erronee valutazioni della Procura, offrendo altresì, al Tribunale due corpose memorie contenenti svariati documenti, verbali di interviste difensive e due consulenze tecniche in favore dei loro assistiti, che sono stati così scarcerati senza alcun vincolo.

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