Incendio a San Gregorio, l’appello del sindacato dei vigili del fuoco: «Non incendiate i rifiuti»

Ancora un incendio, ancora fumi tossici di rifiuti che si disperdono nell’aria. È successo stamattina a San Gregorio, come denuncia Giuseppe Rodà, segretario generale Fns Cisl RC. «Purtroppo, constatiamo che il nostro invito dei giorni scorsi – e quello del nostro Comandante Dirigente Superiore Carlo Metelli – a un maggiore senso di responsabilità a desistere dalla tentazione di incendiare i cumuli di rifiuti, sono valsi a poco. Questa mattina l’ennesimo rogo che si è sviluppato nell’area dei nuovi mercati generali di San Gregorio, il quale si è anche propagato alle sterpaglie circostanti, ha tenuto sotto scacco tutta la sede Centrale dei VVF di via Sbarre, dalla quale sono state inviate sul posto tutte le risorse disponibili.

Rinnoviamo il nostro appello alle istituzioni e ai cittadini, per la loro stessa salute, continuamente messa a rischio per l’inalazione dei vapori altamente tossici che si sprigionano da questi roghi e, non per ultimo, per la salute degli stessi operatori vigili del fuoco. Infatti quest’ultimi, pur usando gli autorespiratori e tutti i Dispositivi di Protezione Individuale previsti, al rientro in sede dovrebbero procedere con la decontaminazione personale e dei DPI utilizzati; ciò andrebbe fatto dopo ogni incendio e, a maggior ragione, dopo un incendio di detta tipologia, dove, oltre ai più conosciuti fumi tossici come la diossina, rinveniamo frequentemente tra i rifiuti frammenti di lastre di eternit, le quali, se sottoposti al calore di un incendio, liberano nell’ambiente le pericolose fibre di amianto.

Purtroppo quasi sempre accade che, per ridurre i tempi di risposta alle numerose richieste di soccorso, gli operatori VVF sono costretti a rinunciare o posticipare a fine turno, la prevista decontaminazione.

Certo è che così non si può andare avanti. Dall’inizio del mese di luglio ad oggi, si sono resi necessari più di ottanta interventi per incendio rifiuti su tutto il territorio dell’Area Metropolitana, di cui quasi la metà nella città capoluogo. I luoghi in cui i detti incendi si ripetono con maggiore frequenza, sono oramai noti a tutti, perciò esortiamo chi di competenza a mettere in atto ogni iniziativa utile ad arginare questo scempio».

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