L’edilizia dice basta alle infiltrazioni mafiose. L’accordo fra Viminale e Ance

di Francesco BologneseIl Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) con la sua ricchissima “dote”, poco più di duecento miliardi di euro (la quota pro Italia), fa gola alla diverse consorterie mafiose presenti sul territorio. Che, par di capire, hanno accesso già i motori e vorrebbero fare il “pieno”. Dal canto loro le Istituzioni sono in movimento sin dallo scoppio della pandemia sanitaria. L’azione di contrasto si compone di vari passaggi, legislativo e non.

Il Viminale, in queste ore, è sceso in campo con l’ulteriore sottoscrizione (dopo quelli con S.A.C.E e con l’Agenzia delle Entrate) di due «Protocolli di legalità, rispettivamente con Cassa depositi e prestiti (Cdp) e con l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nei circuiti dell’economia legale e di intercettazione dei finanziamenti pubblici destinati alle imprese colpite dalla crisi innescata dalla emergenza pandemica del Covid 19».

Gli obiettivi, attraverso «il periodico monitoraggio a livello territoriale affidato alla rete delle prefetture» sono di «mantenere inalterato il meccanismo dei presidi antimafia previsti dalla normativa, nonché di rafforzare gli strumenti per prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei contratti stipulati dalle imprese che aderiscono al protocollo con i rispettivi fornitori di beni e servizi ed esecutori di lavori».

L’impegno di Ance non conosce soste

«Quella contro l’illegalità è una battaglia che Ance combatte da anni al fianco delle istituzioni e a sostegno delle tante nostre imprese impegnate ogni giorno nel contrastare il malaffare – ha dichiarato il presidente dell’Ance, Gabriele Buia -. Mai come ora occorre impegnarci tutti affinché questa grande occasione per il Paese non venga inquinata dalla criminalità» ed al riguardo ricorda «il grande sforzo che il sistema associativo sta facendo in questi anni per promuovere la cultura della legalità tra i propri associati, a partire dal Codice Etico adottato nel 2014, uno dei più rigorosi di tutti i settori economici».

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