“Crypto”, la droga viaggiava in auto o negli ovuli ingeriti da una donna

Viaggiava in auto oppure utilizzando le cosiddette “donne ovulatrici”. Così la droga veniva trasferita in Italia ed arrivava fino in Calabria. È quanto emerge dall’inchiesta “Crypto” che ha svelato un presunto sistema di narcotraffico internazionale, la cui base operativa era a Reggio Calabria e, in particolare, nella fascia tirrenica della provincia.

Fra le persone finite in manette vi è anche un reggino, Antonio Stelitano, 39 anni, il quale, nel corso delle conversazioni intercettate, si lascia andare ad una serie di dichiarazioni che lo mettono in una posizione piuttosto complicata.

Parlando insieme ad un altro indagato, Alex Alcantara, Stelitano spiega di aver trasportato la droga da un luogo non meglio specificato, passando per la Germania. Lì, nonostante avesse un’auto con targa italiana ed avesse sorpassato un’auto della Polizia, non sarebbe stato fermato. La ragione di questa serenità risiede – a giudizio di Stelitano – nell’orario scelto per la partenza: mezzogiorno circa. Un’ora che non desta particolari sospetti evidentemente nelle forze dell’ordine tedesche.

«L’altro giorno quando sono andato – afferma Stelitano nel corso della conversazione – c’era la … – incompr. – … però non era tanto buo … era buona però era quella che si rompe … la cosa … però questo ragazzo qua ha detto … «aspetta che ti faccio …» … aveva un timbro uno uno sette … non c’era nessuno … ha detto … «io ora sai che faccio?» … sono andato alla macchina … me la carico e me la porto … c’era il ragazzo con me … «no … – incompr. – … tu sei pazzo» …  OMISSIS …  non ti ferma nessuno … ti fermano se lo sanno … io sono andato cinque volte con la macchina e non mi hanno mai fermato …  OMISSIS …  in Germania sono passato … la polizia … io l’ho sorpassata … io davanti a loro tranquillo … non mi hanno detto niente …  OMISSIS …  io lo so che la macchina italiana … però faccio sempre lo stesso orario … parto sempre da lì verso mezzogiorno, l’una e arrivo a Milano la sera … a quell’orario la non c’è mai nessuno…».

Ma non solo. Stelitano racconta anche di aver usufruito di una donna, la quale si sarebbe prestata a trasferire la droga all’interno di ovuli ingeriti. «Io ho trovato – prosegue ancor Stelitano – ha cinquantacinque anni … è marocchina, marocchina e cicciona … e lei mi ha detto «vengo io … io mi metto …» …  OMISSIS …   lei ha detto «io la metto tutta qua» … e dice … e lei ha detto «io la porto sempre cosi e non mi hanno mai».

Conversazioni che, a giudizio del gip, integrano in modo chiaro gli elementi a carico di Stelitano, tanto da deciderne la custodia cautelare in carcere. Decisione arrivata anche per il “socio” in affari Alex Alcantara.

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