sabato,Maggio 25 2024

Dopo la sentenza, Lucano a Riace con de Magistris: «Rifarei tutto quello che ho fatto»

Alla manifestazione organizzata dai cittadini di Riace per dimostrare il loro sostegno all’ex sindaco, presenti anche Aboubakar Soumahoro e il leader delle sardine calabresi Jasmine Cristallo

Dopo la sentenza, Lucano a Riace con de Magistris: «Rifarei tutto quello che ho fatto»

Per il tribunale di Locri è colpevole di una serie di illeciti riguardo i progetti di accoglienza. Per il suo popolo Mimmo Lucano è una persona perbene. E oggi a Riace per l’ennesima volta è arrivato l’ennesimo bagno di folla in segno di solidarietà per l’ex primo cittadino, la cui condanna in primo grado ad una pena di 13 anni di reclusione ha scatenato una raffica di reazioni e polemiche.

«Una sentenza, quella del Tribunale di Locri, che certifica la natura politica di questo processo – affermano i manifestanti – e che non tiene neanche conto dei pronunciamenti di altri organi di giustizia, quali il Tar, il Consiglio di Stato, la Cassazione e il Riesame, che precedentemente avevano demolito l’impianto accusatorio della Procura. È paradossale – aggiungono – che tutto questo avvenga a tre giorni dalle elezioni regionali, alle quali abbiamo voluto partecipare come lista mettendo in campo idee e pratiche che vengono proprio dall’esperienza di Riace, che oggi si vuole condannare. Ora più che mai – ribadiscono – è necessario manifestare il proprio dissenso nei confronti di questa assurda sentenza e portare solidarietà a Mimmo Lucano, un uomo che ha cercato e praticato il riscatto degli ultimi e della sua terra».

«Rifarei tutto quello che ho fatto». Queste le parole di Mimmo Lucano all’indomani della sentenza, intervenendo a Riace, insieme al candidato alla presidenza della Calabria Luigi de Magistris. «Quello non è stato un modello – ha spiegato l’ex sindaco – ma un’idea straordinaria che ha indicato una soluzione al mondo. In un piccolo comune di pochi abitanti, è stata indicata una soluzione di umanità rispetto ad un tema che ha diviso l’opinione pubblica e la politica. Le case degli emigrati sono diventati centri di accoglienza e questa è stata una soluzione apparentemente banale che ha fatto la differenza. Ho incontrato tutti i migranti del Villaggio Globale, perché a Riace l’accoglienza non è mai finita. La mia è stata una mission – ha continuato Lucano – e non si può pensare di far finire tutto. Ci sono contrattempi e quello che è successo lascia un segno molto forte, però già le parole di Luigi (de Magistris, ndr) nei miei confronti sono entrate nel mio animo».

Lucano ha aggiunto che la cosa che gli fa più male è il sapere che «la gente possa avere dei dubbi su di me. Non ho paura della pena che è abnorme e sul piano strettamente giuridico non è giustificabile, ma solo del giudizio della gente, perché ho passato la mia vita a rincorrere riscatti e ideali. Ho dato me stesso trascurando tutto, è stata per me una folle corsa e non mi sono mai voltato indietro. E ora i dubbi che la gente può avere mi fanno male nell’anima. Non l’ho fatto con un secondo fine, lo dice anche l’accusa. Invito a leggere le trascrizioni, dove si dice chiaramente che questo sindaco non ha interessi economici. Non ho ammazzato nessuno alla fine. E sono orgoglioso che nel 2018 ho ricevuto il premio alla memoria di Peppino Impastato a Cinisi. Il mio comportamento come sindaco impegnato in un territorio difficilissimo è completamente antitetico come messaggio politico e culturale alle mafie, che è il vero sistema che opprime i nostri territori e che non lascia spazio per il futuro e per la speranza, e io mi sono speso fino in fondo».

L’ex sindaco di Riace ha sottolineato che i suoi «mandanti sono stati Peppe Valarioti, Peppino Impastato e Rocco Gatto. Noi vogliamo portare un messaggio di speranza e di liberazione per la nostra terra». Lucano ha poi parlato degli «intrecci di complicità che si creano tra politica, colletti bianchi, massoneria e poteri forti. Intrecci che opprimono la Calabria. Ho deciso di essere vicino a de Magistris – ha concluso – perché quanto è stato pm a Catanzaro, io ero uno di quelli che soffriva per queste situazioni».

De Magistris dal canto suo ha affermato che «adesso sarà ancora più certa la nostra vittoria. Da lunedì la Calabria passerà dal ricatto al riscatto. Esse è una consonante che significa Sud, sogno e storia. Con Mimmo abbiamo sognato dall’inizio, da quando ho deciso di candidarmi. Ora il popolo calabrese ha l’opportunità di disegnare la storia per dimostrare dove sta la sete di giustizia, di cambiamento, di lotta alle mafie e alla borghesia mafiosa e dove invece si vuole ancora consolidare quel consociativismo intriso del puzzo del compromesso morale. La Calabria sarà esempio di umanità universale – ha concluso – e questo processo, che segna un primato per il raddoppio della pena e per aver dato una sentenza due giorni prima del voto, renderà Mimmo eletto».

Alla manifestazione organizzata dai cittadini di Riace per dimostrare il loro sostegno all’ex sindaco, oltre a de Magistris, presenti anche Aboubakar Soumahoro e il leader delle sardine calabresi Jasmine Cristallo.

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