Reggio piange Bruno Cama, morto a causa del Covid

«Io voglio ricordare questo, io mi devo concentrare a pensare solo a qualcosa di bello, a una calda giornata d’estate, a una quiete pomeridiana rinfrancata da una granita. Io non sono ancora in grado di immaginare che Bruno Cama non mi passi più davanti, trafelato come sempre». Sono queste le parole di Nanni Barbaro, nel ricordare il compianto Bruno Cama, proprietario del bar Artcaffè di Archi, scomparso per le complicazioni derivanti dal Covid, che lo aveva colpito ad inizio dicembre.

«Saluta velocemente e si invola verso le sue piccole incessanti incombenze – continua il ricordo di Barbaro – attorno a una attività che aveva fermamente voluto, continuando una tradizione più che cinquantennale che era stata, è, uno dei pochissimi, preziosi epicentri sociali che è il Bar Cama. Io non riesco a farmi una ragione di questa apocalisse terribile che si è abbattuta su questa splendida famiglia, così unita e così laboriosa. Ci vorrà molto, molto tempo per elaborare, ma non ci sarà tempo sufficiente per dimenticare. Un abbraccio forte alle famiglie di Bruno, di Gianni e alla famiglia di Lina, che ancora lotta per sopravvivere a questo maledetto virus. Abbiate pace perché avete seminato bene e lasciato una enorme eredità di letizia a questo quartiere».

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google