‘Ndrangheta, è morto il boss Francesco “Ciccillo” Gattuso. Era malato da tempo

È morto Francesco Gattuso, detto “Ciccillo”, esponente di spicco della ‘Ndrangheta, così come certificato nell’inchiesta “Il Crimine” che ha visto Gattuso condannato alla pena di 13 anni di reclusione in qualità di soggetto apicale del sodalizio criminale calabrese e, nello specifico, della locale di Croce Valanidi.

Gattuso, 90enne, era ricoverato al Gom. Nel 2015 era stato scarcerato su istanza dei suoi difensori, proprio in virtù delle precarie condizioni di salute che avevano consigliato la prosecuzione della detenzione nella forma domiciliare, sebbene l’uomo fosse richiuso nel carcere di Milano in regime di 41-bis.

Il ruolo di Gattuso

Secondo quanto appurato con l’inchiesta “Il Crimine”, dunque, Gattuso fu il capo della locale di Croce Valanidi, con compiti di direzione e organizzazione, di decisione, pianificazione e individuazione delle azioni e delle strategie. In particolare, assunse le decisioni più rilevanti, impartendo le disposizioni o comminando le sanzioni agli altri associati a lui subordinati, decidendo e partecipando ai riti di affiliazione, curando rapporti con le altre articolazioni di ‘Ndrangheta, dirimendo i contrasti interni ed esterni alla locale di appartenenza.

Di lui riferì il pentito Consolato Villani: «Uno ‘ndranghetista diciamo alla vecchia maniera, con il vecchio stile, uno ‘ndranghetista che dove poteva mettere la pace… (…) badando sempre agli interessi della ‘Ndrangheta stessa». Nella sentenza di primo grado de “Il Crimine” emerge come alcuni degli imputati, conversando di varie tematiche, dicessero di Gattuso che «è stato per una vita il numero uno».

Un percorso non sempre lineare quello di Gattuso che, come riferito dai medesimi imputati, ebbe momenti di forte contrapposizione interna all’associazione: «Non si è reso conto quanto rischia lui – dicevano – Ha rischiato, no rischia! Per qua ne ha fatte due: una prima ed una ora. Qua non lo chiamano più! Per là si è sparsa pure la voce…».

L’inchiesta ha poi documentato anche la sua presenza a Polsi, in occasione del summit svoltosi nel 2009. In quel caso, annotano i giudici di primo grado, fu certificata la partecipazione di Gattuso che fu fatto sedere anche a capotavola, in concomitanza con altri elementi di indiscusso calibro criminale, ciò a testimoniare il peso dello stesso Gattuso. Dalle intercettazioni captate, è emerso come Gattuso facesse parte della copiata della “stella”.

Le esequie di Gattuso si sono svolte nel pomeriggio di oggi nel quartiere di Croce Valanidi.

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