Caso Madalina Pavlov, spunta un testimone chiave

Madalina Pavlov non si sarebbe suicidata. A quasi dieci anni dalla strana morte della giovane romena, avvenuta a Reggio Calabria il 21 settembre del 2012, si fa sempre più lontana l’ipotesi che la ragazza, in Italia con la famiglia da anni, abbia scelto il palazzo di via Buozzi per farla finita. Importanti novità, nelle prossime settimane potrebbero arrivare dall’escussione di un testimone.

Agafia Cutulencu, madre di Madalina, in Italia per vicende burocratiche, si è relazionata, in questi giorni chi aveva lavorato e sua figlia l’aveva conosciuta bene. «Ho incontrato un’amica di Madalina che lavorava nella pizzeria in cui poi aveva iniziato a lavorare anche mia figlia. Mi ha parlato di lei come della ragazza solare che è sempre stata, una giovane che non era sembrata né arrabbiata, né traumatizzata in modo tale da arrivare al suicidio. Me l’ha descritta come una ragazza affettuosa, gentile, e sempre con il sorriso sulle labbra sul posto di lavoro. Le aveva anche confidato il suo sogno di partire per l’Australia».

Ma le novità che potrebbero finalmente risultare decisive arrivano dall’avvocato Giuseppe Gentile, legale della madre di Madalina, impegnato da mesi sul caso insieme al Crime Analyst Team formato da Mary Petrillo, psicologa e criminologa, coordinatrice nazionale, Rossana Putignano, psicoterapeuta, responsabile divisione Sud e Aida Francomacaro, psicoterapeuta esperta in psicologia forense.

«Entro questa estate – spiega l’avvocato a Ilreggino.it – faremo ulteriori indagini difensive, andremo a Roma per sentire un testimone che potrebbe essere utile ai fini dell’indagine. Le risultanze verranno portate all’attenzione del pubblico ministero per vagliare altre posizioni e chiarire la drammatica vicenda che ha coinvolto la famiglia Pavlov».

Anche l’avvocato Gentile evidenzia che dai colloqui con i giovani che conoscevano la ragazza non sono emersi episodi di depressione della ragazza. Insomma nessun elemento, ancora una volta, che possa far pensare che la ragazza volesse suicidarsi. «Ecco perché le perplessità rimangono – chiude l’avvocato – e ci spingono ad andare avanti per chiarire definitivamente questa vicenda».

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