giovedì,Maggio 2 2024

Scilla, caso castello: il Consiglio di Stato dà ragione al sindaco Ciccone

Il commento del sindaco nel giorno della sentenza del giudice amministrativo di secondo grado: «Giustizia è fatta. Avevano proposto ricorso contro la decisione di non concedere il maniero per progetto privatistico»

Scilla, caso castello: il Consiglio di Stato dà ragione al sindaco Ciccone

«Con profonda commozione ho il grande piacere di annunciare al popolo di Scilla che oggi il Consiglio di Stato ha accolto l’appello che nel 2016 la mia amministrazione ha proposto contro la sentenza del Tar di Reggio Calabria che ci aveva visti soccombere e dare ragione ad alcuni imprenditori locali che avevano proposto ricorso contro la decisione del sottoscritto di non aver voluto firmare il contratto per concedere loro il Castello di Scilla e fargli ivi realizzare il loro progetto privatistico», scrive su face book il sindaco di Scilla, Pasqualino Ciccone.

«Oggi, a sentenza pubblicata, è arrivato il momento di fare alcune considerazioni. In questi anni troppo a lungo e troppe volte il mio cervello e il mio cuore sono stati messi a dura prova per gli attacchi che ho subìto da parte di molti: sindaco sciolto per mafia, sindaco contro gli imprenditori locali, sindaco contro la cultura e contro la biblioteca. E ciò nonostante sia di dominio pubblico che, negli anni in cui abbiamo amministrato e stiamo amministrando, abbiamo cambiato questa città. Fortunatamente in tutti e tre i casi la giustizia ha stabilito la verità dei fatti e la giustezza delle mie azioni», prosegue il sindaco di Scilla, Pasqualino Ciccone.

«Nel merito di questa vicenda Castello, sarebbe stato estremamente facile concedere il bene, accaparrarsi la benevolenza degli imprenditori interessati e non rischiare nulla. Invece no, il cuore, la passione, la difesa del Castello come bene pubblico, hanno portato me e gli amministratori del tempo a scegliere la strada più difficile nell’interesse della collettività anche se ciò avrebbe potuto costarci un caro prezzo, visto che se avessimo perso ci saremmo esposti a responsabilità per danno erariale, compromettendo la stabilità economica delle nostre famiglie dovendo pagare di tasca nostra. L’altra considerazione è dover constatare con amarezza che nonostante si dedichi il proprio tempo, la propria intelligenza e capacità per migliorare il proprio paese, che si ama profondamente, si viene comunque attaccati, molte volte, solo per fare delle tragedie e vi posso assicurare che è stato difficile sopportare. Tutto questo avrebbe stancato chiunque. E io lo sono», afferma ancora il sindaco Ciccone.

«L’ultima considerazione è quella che alla fine la giustizia, anche dopo molti anni, emerge sempre anche se, nell’attesa di avere giustizia, il turbamento, lo scoramento sono tali che non li augurerei a nessuno. Infine un appello alle migliori intelligenze del Paese a non girarsi dall’altra parte, ma a dare un contributo per la meravigliosa Scilla invidiata da tutti. Scilla ti amo», conclude il sindaco di Scilla, Pasqualino Ciccone.

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