giovedì,Maggio 2 2024

‘Ndrangheta, beni per 1,5 milioni sequestrati a ex parroco per inchiesta su business dei migranti

Crotone, l'ex prete era stato condannato dalla Corte di Appello di Catanzaro. Sigilli a tre fabbricati, una villa di lusso e partecipazioni societarie

‘Ndrangheta, beni per 1,5 milioni sequestrati a ex parroco per inchiesta su business dei migranti

Sequestrati beni a ex parroco coinvolto nell’inchiesta Jonny, che fece luce sugli interessi dei clan del Crotonese nella gestione dei migranti. Nella giornata odierna i finanzieri del Comando Provinciale di Crotone, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione al decreto con il quale il Tribunale di Catanzaro – Ufficio Misure di Prevenzione, ha disposto il sequestro, finalizzato all’applicazione della confisca, del patrimonio, del valore di circa 1,5 milioni di euro, riconducibile a un ex parroco di Isola di Capo Rizzuto ed a due suoi nipoti.

Il sequestro ha riguardato: 3 fabbricati, una villa di pregio, un autoveicolo, la partecipazione totalitaria in una società, all’epoca dei fatti attività del settore del turistico alberghiero e tutti i rapporti bancari intestati e/o riconducibili ai proposti ed ai loro familiari.

Si tratta di un provvedimento di natura cautelare, adottato dal Tribunale di Catanzaro sulla base delle complesse indagini di natura economico-patrimoniale svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Crotone, volte a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio riferibile ai destinatari del provvedimento e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e alla attività lavorativa. Il procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei presupposti per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, è ancora in corso. Le investigazioni hanno riguardato le vicende patrimoniali degli interessati a partire dal 2009 e si sono avvalse delle risultanze investigative dell’inchiesta Jonny. Nell’ambito del procedimento l’ex parroco è stato condannato dalla Corte di Appello di Catanzaro per il delitto di cui all’art. 416-bis c.p., ovvero associazione mafiosa.

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