‘Ndrangheta al nord, chieste pene fino a 20 anni per il clan Barbaro

Il pm della Dda di Milano Gianluca Prisco ha chiesto condanne a 20 anni di reclusione per Rocco Barbaro, 31 anni, e per il padre Antonio, 54 anni, a processo con rito abbreviato, assieme ad altri, a seguito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Pavia che lo scorso gennaio portò a 11 misure cautelari e con al centro storiche famiglie ‘ndranghetiste originarie di Platì e radicatesi nel Nord Italia, in particolare nei territori a cavallo tra le province di Pavia, Milano e Monza Brianza e nel Torinese.

Gli arresti erano stati eseguiti il 10 gennaio con accuse che andavano dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti alla detenzione e porto di armi fino ad una serie di episodi di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. E in questo quadro si inserivano le intercettazioni, con frasi intimidatorie, contenute nell’ordinanza firmata dal gip Raffaella Mascarino.

L’ho presa e l’ho messa sul tavolo (l’arma, ndr) … gli ho detto … vedi che ti ammazzo … come ai cani ti ammazzo… e me ne sono andato”, diceva, intercettato, Rocco Barbaro. Il 12 dicembre 2019, si legge, si sarebbe recato a casa di una persona per riscuotere “un credito” da 20mila euro su una ‘partita’ di droga, con uno “stratagemma riusciva ad entrare nell’abitazione e lo minacciava e dopo aver poggiato la pistola sul tavolo” gli diceva: “vedi non voglio arrivare a questo, ma tu mi stai portando a queste conseguenze”. La sentenza, davanti al gup Daniela Cardamone, arriverà a settembre.

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