Reggio, chiuso l’Urban center: da spazio comune a luogo fantasma

Chiuso ormai da qualche anno l’Urban Center a Reggio Calabria.

Il Comune lo aveva allestito nell’ottica di offrire alla città un punto di osservazione, un laboratorio urbano per condividere idee; una piattaforma aperta alla pianificazione e alla programmazione del mondo delle professioni e alla partecipazione della cittadinanza. Un luogo in cui immaginare e costruire i cambiamenti della Città.

Dopo l’apertura, numerose iniziative poi la pandemia e adesso un luogo fantasma.

Primo in Italia in un bene confiscato

Era stato inaugurato sotto i migliori auspici, come primo centro in Italia ad avere sede presso un bene confiscato, nella centralissima via Tommaso Campanella nel 2017.

L’occasione era stata quella del 21 marzo, giornata della Memoria e dell’Impegno per le Vittime innocenti delle mafie promossa da Libera. Il tema della legalità, infatti, ha sempre costituito una delle direttrici più pregnanti della sua operatività.

La mostra sui beni confiscati e i paesaggi ritrovati con la Mediterranea

Tra i primi eventi, la mostra promossa dal Comune e dal Dipartimento d’ArTe dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e il Laboratorio Landscape in Progress, dal titolo “La morte del Minotauro: i paesaggi ritrovati. Il progetto degli edifici confiscati alla criminalità organizzata”.

Un’esposizione incentrata proprio sui beni confiscati, curata dai professori Ottavio Amaro e Marina Tornatora. Segno di riscatto di una comunità, i beni confiscati costituiscono un patrimonio edilizio da valorizzare per rinnovare spazi e architetture urbani, investendo sulla funzionalità e sull’estetica.

I lavori richiamavano ’esperienza didattica degli studenti di Architettura presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e il progetto del Parco della biodiversità in corso di realizzazione su un terreno confiscato lungo la Fiumara del Mesima a Rosarno, gestito dal Consorzio Macramè / Trame solidali mediterranee.

La solidarietà a Zero Glutine Life

Poi, nel medesimo solco della legalità, l’Urban Center è stato anche luogo di accoglienza e solidarietà. Un incendio doloso nel novembre del 2018 aveva completamente distrutto la pizzeria Zero Glutine Life. Nel dicembre dello stesso anno, in via straordinaria, con atto della giunta comunale, era stato consentito agli esercenti colpiti dal rogo doloso, di potersi temporaneamente trasferire nei suoi locali fino al 10 gennaio successivo. Un gesto molto simbolico ma anche un aiuto concreto a chi aveva subito un vile attacco una grande ingiustizia.

Chiuso e inutilizzato

Sono solo alcune delle iniziative, che unitamente a tante altre (conferenze, incontri, laboratori, esposizioni) hanno ravvivato per alcuni anni uno spazio in pieno centro cittadino.

Adesso l’Urban center è chiuso e inutilizzato. Una perdita per la città di Reggio oltre che l’ennesimo spettro del degrado che avanza quando beni smettono di essere abitati e curati.

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