di Vincenzo Imperitura – Una piazza per la Repubblica rossa, anzi no. A 80 anni dai cinque giorni che, sugli ultimi rinculi della guerra, portarono Caulonia e la sua rivoluzione alla ribalta delle cronache nazionali, il paese resta ancora diviso tra chi vorrebbe istituzionalizzarne la memoria e chi invece vorrebbe voltare pagina.
Una storia, quella della rivolta guidata da Pasquale Cavallaro, con cui Caulonia non ha mai fatto realmente i conti nonostante il tanto tempo trascorso, e che si riverbera ciclicamente lungo i decenni attraverso divisioni sempre più nette tra chi quell’esperienza la ritiene preziosa rivendicazione popolare e chi la bolla come parentesi di vendetta paesana dopo il ventennio fascista. Continua a leggere su LaCnews24.it