lunedì,Maggio 6 2024

Mammasantissima, il massone Zumbo avvisò il boss Pelle: «Scatteranno operazioni»

Il commercialista reggino, legato ai clan De Stefano e Ficara, nel marzo 2010 si recò a Bovalino dal capocosca per informarlo di un'operazione congiunta delle Dda di Reggio e Milano

Mammasantissima, il massone Zumbo avvisò il boss Pelle: «Scatteranno operazioni»

di Vincenzo Imperitura – Una vita, quella ufficiale, da commercialista affermato, più volte nominato amministratore giudiziario di aziende confiscate; un’altra, quella riservata, trascorsa tra la massoneria, i servizi segreti e l’ingombrante legame con i De Stefano e con Giovanni Ficara, boss del quadrante sud di Reggio con cui organizzerà il ritrovamento di un’auto arsenale, nel giorno dell’arrivo del presidente Napolitano in città.

Giovanni Zumbo è stato uno dei punti di contatto tra il mondo del crimine organizzato e le istituzioni deviate dello Stato. È lui, nel marzo del 2010, a recarsi a Bovalino al cospetto di Giuseppe Pelle, mammasantissima del clan di San Luca dopo la morte del padre “’Ntoni Gambazza”, morto d’infarto nel giugno dell’anno precedente. Una visita che ha un unico scopo, informare il boss della maxi operazione congiunta tra le Dda di Reggio e Milano, Crimine-Infinito. Gli audio trasmessi in esclusiva nell’ultima puntata di Mammasantissima già disponibile su LaC Play.

«Sarei un ipocrita se vi dicessi che si può salvare qualcosa, se avessi potuto con tutto il cuore, però la situazione non è che è messa bene – racconta Zumbo, che a Bovalino si è fatto accompagnare dal boss Giovanni Ficara, a Giuseppe Pelle – Hanno messo delle microspie a determinate persone: Oppedisano… Gattuso… Si parla di sangue, onore e cariche. Operazione Patriarca la chiamano (in effetti, l’operazione Crimine della distrettuale antimafia di Reggio era chiamata originariamente Patriarca, ndr). Congetture e sentito dire secondo me. La famiglia Pelle però non si sente – dice ancora Zumbo “lisciandosi” il potente interlocutore – loro non parlano. In silenzio fanno le cose. Ma c’è gente che in un’intercettazione… fannu u pezziu. Uno scempio».

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