Mammasantissima, il livello dei mafiosi che parlano con le istituzioni: il rito per entrare nella “Santa”

«Buon vespero e santa sera ai Santisti». Inizierebbe così il rito di assegnazione della Santa, uno dei massimi gradi della ‘ndrangheta, finito in una intercettazione captata dai carabinieri e acquisita agli atti del processo Insubria, frutto di una operazione del Ros di Milano che ha registrato in presa diretta il rito di iniziazione, appunto, di un santista.

Ma l’élite investigativa dell’Arma dei carabinieri, nell’ambito dell’indagine Insubria, ha intercettato anche altro.

Una carica, quella della Santa, introdotta nell’organizzazione criminale calabrese nella metà degli anni ’70 e che permette a chi la possiede, secondo quanto sostengono pentiti e inquirenti, ad avere rapporti con uomini delle istituzioni.

E su questo punto che entrarono in rotta di collisione i vecchi padrini con la nuova colonna della ‘ndrangheta guidata da Girolamo Piromalli e Paolo De Stefano. Uno scontro che insanguinò la provincia reggina con la seconda guerra di ‘ndrangheta che costò la vita a boss storici come ‘Ntoni Macrì e Domenico Tripodo. Continua a leggere su LaCnews24.it

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