Mammasantissima, parla l’imprenditore di Gioiosa Jonica vittima di usura: «Si sono presi la mia vita»

di Vincenzo Imperitura – «In casi di estrema necessità, sai che puoi contare su questa “soluzione alternativa”. Soluzione che col passare degli anni però non è più alternativa, ma viaggia quasi di pari passo col tuo percorso di vita e di tentativo di crescita aziendale. Poi col tempo il denaro costa sempre di più. E più il tempo passa e più sono le scadenze economiche da fronteggiare, quindi serve sempre una maggiore liquidità. In quei momenti non c’è la lucidità necessaria per capire che si sta andando verso il baratro. Quando lo capisci, tutto è ormai compromesso».

Nicodemo Panetta è un uomo normale. Imprenditore tipografico e titolare di una avviata agenzia pubblicitaria a Gioiosa Jonica, come tanti altri imprenditori, in seguito alla crisi economica del 2008, paga lo scotto di un accesso al credito “ufficiale” sempre più difficile e, per stare dietro alle scadenze, decide di affidarsi ad un usuraio. Una scelta che lo catapulterà in un incubo costruito su interessi calcolati nell’ordine del 500% annuo e da cui lo stesso Panetta saprà divincolarsi con una coraggiosa (e isolata) denuncia sfociata in 31 arresti tra le cosche di Gioiosa, di Grotteria e di Siderno.

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