Operazione Hybris, l’assetto del clan Piromalli in attesa della scarcerazione di don Pino

Sessantanove capi d’imputazione e cinquantanove indagati. In oltre 1800 pagine di ordinanza di custodia cautelare dell’operazione Hybris il gip Distrettuale di Reggio Calabria, Stefania Rachele, illustra le presunte condotte illecite, di stampo mafioso, della potentissima cosca di ‘ndrangheta dei Piromalli di Gioia Tauro, finita al centro dell’ennesimo blitz antimafia coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

L’attività investigativa – come emerge dalle carte dell’inchiesta – ha preso il via in piena pandemia da Covid-19, quando su tutto il territorio nazionale, e ovviamente locale, la circolazione era pressoché vietata a causa della diffusione del coronavirus. Da questa premessa infatti è partita il gip Rachele per inquadrare il contesto mafioso in cui sarebbero stati commessi i reati addebitati ai presunti esponenti della cosca di Gioia Tauro. Continua a leggere su LaCnewa24.it

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