I padrini della ‘ndrangheta del futuro, spietati, senza scrupoli e giovanissimi: ecco chi sono

Spietati, senza scrupoli e giovanissimi: ecco chi sono i padrini della ’ndrangheta del futuro

Risse, aggressioni e violenze, intimidazioni continue in tutta la zona di Cantù e paura di ritorsioni di “quelli di Africo“. Così Giuseppe Morabito, detto Pascià, secondo le risultanze ricostruite dai pm Alessandra Dolci e Sara Ombra, controllava il territorio insieme ad un gruppo di suoi uomini che hanno seminato il terrore in tutta la zona. Il gruppo avrebbe iniziato a seminare il terrore in centro costringendo due locali a chiudere.

I bulli legati ai clan, infatti, avrebbero cominciato a presentarsi nei locali, consumare senza però pagare, minacciare i clienti e, soprattutto, dare vita a risse e aggressioni contro gli avventori di quegli stessi locali. Il tutto – sospettano i magistrati – per poi offrirsi per rilevare i locali stessi ormai svuotati dai clienti a costo zero. Così quindi il giovane, allora residente ad Africo ma di fatto domiciliato in Piemonte, aveva esteso l’influenza del suo gruppo su tutta quella fascia del piemontese, nel nome del padre e soprattutto del nonno, il “Tiradirittu”, mammasantissima tra i più importanti dell’intera storia criminale calabrese. 

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