25 aprile, Bonforte (Pd): «La memoria della Resistenza non può andare perduta»

«Il 25 aprile del 1945 l’Italia veniva liberata dal nazifascismo, una data molto importante che va celebrata con gioia e che serve ad esaltare il concetto di libertà e di democrazia». A sostenerlo è la segretaria cittadina del Pd di Reggio Calabria, Valeria Bonforte, alla vigilia della festa della Liberazione.


«Si tratta di una delle date più importanti della storia d’Italia – prosegue Bonforte – e il suo alto valore non può essere scalfito perché legata ad eventi ormai trascorsi, con cui, magari, non avvertiamo più un legame così forte. Eppure non possiamo dimenticare che proprio al 25 aprile dobbiamo la nostra libertà attuale e l’enorme ricchezza di potere vivere in una democrazia. Se le donne e gli uomini oggi hanno il diritto alla studio, esercitano la professione che desiderano, e si sentono liberi di esprimere le proprie idee, è grazie alla lotta di tanti Partigiani, cittadine e cittadini che hanno messo la propria vita a disposizione del proprio Paese».

«Per tutte queste ragioni non può essere perduta la memoria della Resistenza, a meno che non la si voglia perdere. E per tramandare l’importanza di questa data nella storia del nostro Paese sono fondamentali le celebrazioni e i momenti in cui si ribadiscono i Valori sanciti all’interno della nostra Costituzione. E, senza entrare nel merito di polemiche sterili e prive di ogni valore, va soltanto ribadita la verità: la nostra Costituzione è antifascista dalla prima all’ultima parola. I giovani – dice ancora Bonforte – devono avere chiaro un aspetto: i festeggiamenti per il 25 aprile non possono essere ridotti a una lotta tra comunisti e fascisti, ma la Liberazione va celebrata per quello che rappresenta storicamente e cioè la vittoria del popolo italiano contro il nazi-fascismo».


«Come Donna, segretaria del Pd cittadino – conclude Bonforte – mi sento di affermare che il 25 aprile significa libertà e democrazia: è coscienza, fedeltà, entusiasmo e passione civile. E’ l’amore degli Italiani che non possono sopportare di vedere la propria Patria calpestata».

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