Lo stipendio “extra” del giudice Castriota: 1800 euro al mese dal compagno

Il giudice Giorgia Castriota avrebbe ricevuto un vero e proprio stipendio da Silvano Ferraro. Una quota mensile di 1.800 euro. È quanto emerge dagli atti dell’inchiesta che ha portato all’arresto del giudice in servizio alla sezione gip-gup del Tribunale di Latina, in passato magistrato anche a Reggio Calabria.
Stando all’ipotesi accusatoria (si ricorda che si è nella fase preliminare delle indagini e dunque va ribadito il principio di non colpevolezza degli indagati sino a sentenza definitiva), il magistrato avrebbe ottenuto dal compagno quello che appare come “stipendio” mensile sia attraverso elargizioni dirette, sia tramite il pagamento di affitto, spese per la casa e la colf, il ripianamento di parte delle posizioni debitorie del giudice, il pagamento di spese connesse al raggiungimento di località turistiche, nonché regalie di varia natura.
C’è una conversazione risalente al giorno di capodanno del 2023, all’interno della vettura della Castriota, nel corso della quale lei e Ferraro fanno i conti come fosse una sorta di libro giornale. È una conversazione illuminante per gli investigatori, perché consente loro di comprendere come, a fronte di compensi ottenuti dal coadiutore, vi sia una quota fissa versata al giudice, con tanto di decurtazioni dai 1800 euro, per tutte quelle spese che Ferraro anticipa rispetto alla scadenza concordata della “mensilità”.

Castriota: Adesso ti devono rifare i 20.000 euro a te
Ferraro: il 2
Castriota: il 2 e poi il 16
Ferraro: il 16
Castriota: Sì, e io avanzo ancora 1.000, meno 200, 800 meno 200 di gennaio della carta 600
Ferraro: aspetta che cazzo avanzi te
Castriota: vabbè ok
Ferraro: con calma, i conti i famo dopo
Castriota: no no tengo a mente quelle che sono le spese che devi decurtare, devi decurtare 400 euro dicembre gennaio di carta tu, di quella dii
Ferraro: sul mese di dicembre è 1.800 meno
Castriota: 600 te le ho date
Ferraro: È?
Castriota: 600 te le hai avute
Ferraro: 1.800 meno
Castriota: 1.800 meno 200
Ferraro: e sono 1.600, meno 1.000
Castriota: 1.000
Ferraro: e sono 600
Castriota: perché 1.000? 600
Ferraro: 1.000 te le ho date
Castriota: no non me le hai date 1.000, perché mi hai dato 1.000, quando mi hai dato sti 1.000, io ti ho dato 600 a te
Ferraro: sì ho capito, a io ti avevo dato i soldi
Castriota: no io tu, non mi hai dato i soldi Silvano, tu hai fatto un’altra cosa a dicembre, tu hai pagato 1600 la casa
Ferraro: è è
Castriota: e di questi 1.600 io ti ho dato 600 euro
Ferraro: e come si ti avessi dato 1.000 no
Castriota: e mi hai dato 1.000
Ferraro: ooo meno male, infatti
Castriota: e io ti ho ridato però 600
Ferraro: sì
Castriota: quindi
Ferraro: quindi lascia perde i 600, ti ho dato 1.000
Castriota: ok, ne mancano 800
Ferraro: 1.000 più dicembre più Anna, me pare
Castriota: è, ma i 600 che ti ho dato come li consideri come risarcimento della somma che mi avevi dato tu
Ferraro: io ti ho pagato 1.600
Castriota: ok
Ferraro: leva 600 ti ho dato 1.000
Castriota: mi hai dato 1.000, perfetto
Ferraro: da 1.800 leva 1.000
Castriota: ok
Ferraro: rimangono 800
Castriota: 800
Ferraro: 800 (incomprensibile) 200 di carte, e sono, e rimangono 600, poi ho pagato Anna
Castriota: e 800, quanto hai pagato?
Ferraro: non me ricordo
Castriota: un 350
Ferraro: non me ricordo
Castriota: ma adesso l’hai pagata (incomprensibile)
Ferraro: no, non l’ho pagata, io ho pagato un’altra cosa non me ricordo
Castriota: no 200 hai pagato. Devi pagare Anna
Ferraro: devo pagare Anna
Castriota: e saranno un 300, 400
Ferraro: che ne so, io c’ho in mano 600 euro
Castriota: Aa tolto già la carta
Ferraro: di dicembre, c’ho in mano 600 euro
Castriota: 600 euro, vediamo quant’è la differenza e me la metti a metà mese

«Mo’ mi sono seccata. Da domani perde tutto…»

Di questo modus operandi, da parte di Ferraro, la Castriota se ne lamenta con la sua domestica, la quale è al corrente del fatto che l’uomo le dia dei soldi. È il 3 febbraio 2023 e la Castriota si rivolge così alla donna: «Se questa testa di cazzo (ndr, Ferraro) mi dà i soldi a metà febbraio te li do», così manifestando il suo disappunto. «Tanto me li scala – prosegue il giudice – capito, non me li dà, quindi a questo punto almeno ti paga, capisci? Io mi tolgo il pensiero (…) siccome a me non me li dà i soldi no, almeno, visto che ti ha pagato mi sono tolta il pensiero (…) no ma lui scala tutto, ma perché più che altro mi scala tutto (…) ha preso un cappotto, 100 euro Ana, 120 euro, l’ha scalato, cioè io so rimasta malissimo, ha preso un cappotto 120 euro l’ha scalato, un pantaloncino per la palestra, 36 euro, l’ha scalato, m’ha dato 50 euro in contanti e l’ha scalato, oh».
Il giudice Castriota, nelle sue conversazioni con la domestica, non esita ad affermare come stia pensando addirittura di revocare tutto a Ferraro, consapevole che buona parte dei soldi arriva proprio dagli incarichi che lei ha conferito: «Silvano smettesse proprio di parlà, perché da domani perde tutto! Mò mi sono seccata proprio. Mò lo revoco da tutte le parti così vediamo, come se la compra la macchina di € 30.000. Eh! Voglio vedere come sta, poi! (omissis) me ne vado… andasse a fanculo e si trovasse un’altra persona. Vediamo chi so piglia a questo perché comunque… vediamo chi lo fa lavorà pure».
La Castriota aggiunge come Ferraro non abbia certo problemi economici: «Lui (ndr, Ferraro) non ha questi problemi perché gliel’ho detto già l’altro giorno, prende 22.000 € al mese, solo così (…) Quindi, questi problemi.. noi gli diamo 22.000 € al mese più iva (…) Gliele paghiamo noi le tasse! E fatture ce l’ho qua, gliel’ho sbattute in faccia lunedì (…) lui piglia 22.000 € più iva, l’iva gliela paga lo Stato. Quindi, non rompesse i coglioni. Se poi Ana, perdonami… grazie al lavoro che c’ha, lui guadagna 300.000 euro all’anno.. mi segui? Va bene? E deve pagare 200.000 euro di tasse, non è un problema mio, perché ne guadagna 300.000».

La conferma dello “stipendio”

E che effettivamente la quota pattuita fosse di 1.800 euro al mese, con tanto di spese a scalare, lo si evince dal prosieguo della conversazione:
«A Natale non ha cacciato una lira – spiega la Castriota – ieri se n’è venuto con 300 €, si fa i conti che se mi ha prestato 50 € per fare la spesa, li scala dai 1.000 che mi deve dare. Sai come fa? Fa così, fa la nota, 50 € te li ho prestati, 100 € ti ho fatto la spesa, 40 € ti ho fatto quello, quindi alla fine del mese arrivano due soldi. Capito come fa? Scala tutto». Ed ancora: «Quindi praticamente di 1.800 me ne ha dati si e no 1.000».
Proprio la domestica, nel corso di una conversazione del 18 novembre 2022 con la Castriota, fa capire di essere anche lei al corrente dei soldi dati da Ferraro al magistrato per averne parlato con il Ferraro stesso:
Domestica: Ma io ho detto ma scusa adesso che è successa questa cosa ma non gli paghi più a Giorgia le cose sua? Ma che scherzi quello ce li avrà sempre, sì io c’ho lavoro là
Castriota: Eh vabbè questa è una scelta sua
Domestica: ce l’avrà sempre eh poi in più c’ha da cosa
Castriota: Eh per l’affitto quello sarà l’affitto eh
Domestica: Lui dice che deve dà ha detto te li dà sempre 1.800 euro mi ha detto
Castriota: si però secondo me devono darmi qualcosina in più
Domestica: e vabbè a Giò questa devi ragionà con lui te, io ti sto dicendo che ho detto che te li dà pure quelli hai capito?
Castriota: mmmm
Domestica: Quelli che ti regala quello è fuori discusso capito?

Il 18 gennaio 2023, nel corso di una ulteriore conversazione intercettata, la Castriota chiede a Ferraro se ha preso dei contanti e lui risponde: «Non essere avvelenata». Ecco lo stralcio d’interesse:
Castriota: Hai preso un po’ di contanti? No
Ferraro: No, ma ce l’hai Giorgia, dai su, non essere avvelenata
Castriota: sì lo so
Ferraro: E allora su, non essere avvelenata
Castriota: vabbè
Ferraro: Lo faccio quando lo devo fa, damme tempo no
Castriota: ma siii
Ferraro: ehh
Castriota: va bene
Ferraro: ok
Castriota: ciao
Da tale conversazione, a giudizio del gip di Perugia, emergerebbe «la spregiudicatezza e l’ostinazione di Castriota nel richiedere le illecite utilità, al punto tale da suscitare la reazione dell’interlocutore che la invita a non essere “avvelenata”, rassicurandola, nel contempo, di farlo “quando lo devo fa, damme tempo no”».

La dazione in contanti di 1.550 euro

Il 18 febbraio 2023 viene captata un’altra conversazione ambientale all’interno dell’autovettura in uso al giudice, nel corso della quale emerge come Ferraro avrebbe elargito alla Castriota l’importo di 1.550 euro in contanti. Una dazione che deve avvenire fuori dal Tribunale.
Ferraro: te devo dà na cosa, te la do adesso perché sennò
Castriota: che me devi da?
Ferraro: Te la voglio dà a te
Castriota: che cos’è? A nooooo, in Tribunale no
Ferraro: e apposta
Castriota: mettila in borsa. Che so?
Ferraro: 1.550
Castriota: perché 50 che mi hai prestato. Perfetto
Ferraro: incomprensibile
Castriota: mettili… eh… che c’è?
Ferraro: te li metto nella zip
Castriota: e non e va. Nun ce vanno
Ferraro: spetta magari posso.. nella vaschetta. Li vuoi così o te la rimetto per com’era?
Castriota: No no mettili così che è meglio
Ferraro: così va bene?
Castriota: Si si poi tanto li metto nel cassetto
Ferraro: eh?
Castriota: tanto poi questi vanno una parte li conservo in contanti per quando devo pagare l’affitto a
Ferraro: e avoja
Castriota: e lo so però anziché fare 10 prelievi poi ne faccio magari uno, che tanto comunque c’ho i riscaldamenti questo mese, c’ho pure la bolletta

Il viaggio in America e le feste a Cosenza

Dall’analisi della documentazione contabile, inoltre, emerge come Castriota e Ferraro abbiano effettuato un viaggio negli Stati Uniti insieme, con i costi della prenotazione sostenuti dallo stesso Ferraro (oltre 3.200 euro). Così come, anche in occasione delle festività natalizie scorse, il soggiorno a Cosenza, in un noto hotel del centro bruzio, sia stato pagato sempre da Ferraro (per una

quota di 283 euro).

L’ultimo regalo: un Rolex

Emerge, infine, un ultimo e recente regalo che Ferraro avrebbe fatto a Castriota nel giorno del suo compleanno. Siamo all’otto marzo 2023. Si tratta di un Rolex da 6.300 euro che lo stesso giudice aveva detto, pochi giorni prima, di desiderare, suggerendo di chiedere il compenso per l’attività in relazione ad una società, particolarmente capiente, «al fine – scrive il gip – di avere dall’uomo del denaro ulteriore per estinguere le rate della macchina» e per un altro regalino. Ecco lo stralcio:
Ferraro: Lo sai che su Omissis c’abbiamo un utile lordo di 500 mila
Castriota: Pensa tu. Non ci posso credere, segnalatelo quando chiedete i compensi eh (…) no, io vorrei, ti dico la verità, vorrei levarmi le rate della macchina (…) e poi se mi avanzava qualche soldino t lo dico me volevo comprà un rolex di secondo polso un po’ lo vorrei (…) e quindi vorrei fare questo questo, questa cosa se avanza qualche cosa, magari sui 20 mila euro, mi estinguo la macchina e mi tolgo il pensiero, comunque è un bel pensiero e poi un regalino mi faccio, che tanto un rolex mi piacerebbe tanto (…)».

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