L’accordo corruttivo tra il giudice Castriota e l’amica: 3.000 euro al mese accreditati su una postepay

Le accuse rivoltele sono state respinte, professando innocenza rispetto alle ipotesi di reato di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità, venute fuori nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla procura di Perugia diretta da Raffaele Cantone, su alcuni presunti episodi corruttivi che si sarebbero verificati nel tribunale di Latina a cavallo tra il 2022 e il 2023.

Giorgia Castriota, interrogata ieri dal gip di Perugia ha dichiarato di poter chiarire tutte le condotte che, dal suo punto di vista, non sarebbero penalmente rilevanti.

Gli avvocati di Giorgia Castriota, i penalisti Giuseppe Valentino (già parlamentare della Repubblica) e Paolo Zeppieri hanno chiesto gli arresti domiciliari per la loro assistita. Il gip di Perugia si è riservato di decidere.

Lo stipendio extra

Non solo i 1.800 euro mensili ottenuti dal compagno quale “stipendio extra”. Secondo quanto appurato dagli investigatori, infatti, il giudice Giorgia Castriota, tratta in arresto qualche giorno fa con pesanti accuse per reati corruttivi, avrebbe ricevuto anche una quota di 3.000 euro mensili da parte di una sua amica, Stefania Vitto, nominata amministratore di società sequestrate il 2 novembre 2022. Ebbene, da quanto emerso, a fronte di un compenso pari a 10.000 euro mensili, il giudice se ne faceva corrispondere il 30%.

C’è una consapevolezza di fondo dell’accordo corruttivo che emerge dalla conversazione avvenuta il 30 novembre 2022 tra la Castriota e la sua domestica, nel corso della quale il giudice, riferendosi ai ritardi di Ferraro (il compagno) esclama: «perché poi Anna, alla fine mi son stancata pure dell’elemosina che mi fa, cioè il mese scorso, te l’ho raccontato no, mi se è andato a cacciare pure i 50 euro, allora sai che c’è? Basta, basta, tanto da sto mese c’è Stefania e buonanotte e vaffanculo». Dunque, una sorta di “rimpiazzo” dei 1.800 euro mensili ricevuti dal compagno, da parte dell’amica appena nominata per un’amministrazione giudiziaria.

È il 9 novembre pochi giorni dopo la nomina. La Castriota spiega all’amica: «è importante perché mi libero proprio da una… da un… ricatto”. E aggiunge: «Chiaramente inutile dirti che tu non hai nessun obbligo ovviamente cioè ovviamente». E la Vitto la rassicura: «Ma stai scherzando per me è un piacere… è proprio un piacere, sono strafelice (…) Io sono proprio strafelice di questo quindi proprio te l’ho sempre detto anche in tempi cioè… comunque che ci sono in ogni caso (…)», con i dettagli della questione da rimandare ad altra sede: «Lascia sta’, poi ne parliamo a voce».

Il meccanismo attraverso il quale la Castriota deve ottenere i soldi dalla Vitto è una postepay. Le due donne ne parlavano in diverse occasioni. Il 18 novembre 2022, Vitto dice alla Castriota di aver «fatto quella cosa»: «L’ho fatta quindi è tutto a posto non l’ho neanche aperta domani… dopodomani che sto più tranquilla la guardo ma penso che sia già attiva». E la Castriota risponde: «Ah meno male va».

Pochi giorni dopo, il giudice, parlando con l’amica, si lamenta del comportamento di Ferraro, affermando di essere «rimasta veramente molto turbata di come si è comportato, con il fatto dei soldi l’altro giorno». Vitto la rassicura: «Vabbè però è… è finita ormai questa storia, è ormai questa storia che non devi più corendere (fonestico) niente?  – ride – a nessuno, è finita? Basta (…) Io te l’ho detto mo ce l’ho già (la carta postepay, ndr), appena io… entrano ste cose poi te la do la carta… cioè non te devi sta a angoscià, basta, finché eri sicuramente in qualche modo, legata a questo fattore, purtroppo stavi un po’ sotto, sotto botta». E la Castriota concorda: «Ma tanto Stefà, la realtà è… è finita sì, è finita sicuramente».

Eloquente appare la conversazione del 2 dicembre 2022 tra la Castriota e la Vitto, nel corso della quale il giudice sollecita all’interlocutrice l’anticipazione del pagamento del suo compenso.

Castriota: Sei pronta al tuo primo bonifico ricco?

Vitto: Sei pronto al?

Castriota: a ricevere il tuo primo ricco stipendio

Vitto: – ride – prontissima, più pronta che mai, perché t’ho detto sti mesi so stati per me… mamma mia, era tanto che non andavo in rosso io è, era proprio tanto…

Castriota: e mo lo copri insomma

Vitto: adesso lo ricopro, sì infatti ecco, sto proprio attenta, mo pure il regalo lo pagherò con la carta di credito così…

Castriota: vabbè ma insomma, comunque se ti fa il bonifico il 5 penso che il 6 ti attivi eh, credo

(…)

Castriota: comunque io credo che tu ti possa pagare pure il 2, non credo che tu ti debba pagare per forza lunedì eh, non lo so questo, devi chiederlo, penso di sì, è una tua discrezionalità cominciare a pagare gli stipendi

(…)

Castriota: vabbè però voglio dire – si sovrappongono le voci – secondo me ti puoi pagare tranquillamente anche oggi, e ti arriverà subito così stai tranquilla, ma tanto non cambia da qui a lunedì voglio dire, perdonami, è che cosa ti cambia? Cosa cambia sotto i profili pratici?

(…)

Castriota: quindi ti troverai 10.000 euro

Una conversazione successiva, sempre tra le due donne, fa emergere questa frase della Castriota: «Per quanto comunque hai di disponibile (inc.le) 7000 euro sono una cifra consapevole, congrua…». Secondo la deduzione investigativa, la differenza tra 10.000 e 7.000 è proprio quella elargita al giudice.

Sta di fatto che l’idea di versare tale denaro sulla postepay intestata alla Vitto, ma di fatto nella disponibilità della Castriota, trova un problema tecnico che ne impedisce l’accredito. La Castriota, in difficoltà economiche, chiede all’amica di anticiparle parte del denaro pattuito in contanti, promettendo di restituirlo. Siamo al 6 dicembre 2022.

(…)

Castriota: no in caso, se non dovessi farcela io te li prelevo e tu intanto me li prelevi… per pagarli a quella che se nò m’ammazza!

Vitto: e no ma certo, certo. Tu l’hai già… (si accavallano le voci)… ma t’è entrato?

Castriota: no ieri non ce…no, non credo che sia arrivato ancora, quindi vediamo domani, qual è il prelievo massimo che mi fa fare…

Vitto: ammazza! Perché li danno dal conto me l’hanno… dal conto non ce l’ho! Dal conto me l’hanno levato, quindi strano che non…

Castriota: È sicuro, ieri non c’era, oggi controllo, vediamo il prelievo massimo perché se mi fa fare 2 prelievi da 500 il problema non si pone

Vitto: ma si, bè 500 penso che sia proprio il minimo, 500 sì

Castriota: la mia fa 250, la mia fa fare 250

Vitto: bo, va bè provalo lo vedi subito, tu prova subito

Castriota: io adesso provo, oggi lo provo in modo tale… (si accavallano le voci) tanto il problema non ce l’ho perché poi eventualmente se tu poi tu prima del 7 ci vediamo un secondo me li dai in contanti, io te li do l’8 quando li riprelevo. A me non mi si pone il problema… inc… arrivare alla cifra entro il 7 che gliela devo… glielo devo no?

Vitto: certo, erto, ma non ti preoccupare. Io al limite però le prossime volte posso… cioè adesso perché stavo proprio messa male

Castriota: no lascia stare

Vitto: se no io te li posso prendere una parte in contanti

Continuando ad esserci il problema di mancato accredito della somma, le due donne decidono di vedersi “al solito posto”. Il servizio di osservazione delle forze dell’ordine fa sì che, il 7 dicembre 2022, si constati come effettivamente Castriota e Vitto si siano incontrate nel piazzale di un distributore di carburante sulla “Pontina”, poco dopo l’uscita di Pomezia. Alla fine emerge l’errore compiuto nell’indicazione del beneficiario che ha, di fatto, annullato l’operazione.

Interessante è notare come la Castriota, per risolvere il problema della postepay che era in suo possesso, si adoperi a tal punto da telefonare lei all’operatore delle Poste, presentandosi come l’intestataria, ossia Stefania Vitto. Di seguito lo stralcio della conversazione.

Castriota: pronto buongiorno, senta c’ho un problema… io ho fatto dal mio conto… sulla mia postepay evolution… una postepay evolution su cui ho fatto un bonifico il 2 di dicembre che ancora però non è arrivato… capisco quattro giorni lavorativi però insomma… mi sembra un po’…

Operatore: allora ma lei è la signora?

Castriota: Stefania Vitto… vuole il numero della postepay?

Da tale telefonata la Castriota comprende quale sia il problema del mancato accredito.

Colloquiando successivamente con la Vitto emerge come la stessa abbia fatto subito dopo un nuovo giroconto per l’importo di 3.000 euro. Tuttavia i problemi non sono finiti. La carta non funziona. E le due amiche continuano a parlarne.

Vitto: veramente assurdo, ma tu c’hai una posta lì vicino e fai finta che sei Stefania?

Castriota: Non lo posso fare mi chiedono i documenti Stè, sto provando a chiamare, io non lo posso proprio fare perché mi chiedono i documenti, quindi come faccio a dirgli che sono te e non sono te?

(…)

Castriota: Io ho provato in farmacia e in farmacia non passa, sono andata in uno sportello e mi dice carta illeggibile, quindi io credo, non lo so cosa gli è successo, mo provo ad un altro sportello però, voglio dire, o si è smagnetizzata improvvisamente… io non lo so

Vitto: ma o non l’ho mai usata, cioè ho solo, hai visto, caricata… però adesso i soldi sulla carta ce stanno, sennò non ce sarebbero, m’avrebbero mandato no…

E che la postepay non fosse in possesso di Vitto ma di Castriota emerge da altra conversazione, allorquando la Vitto dice di non poter fare un bonifico superiore a 2500 euro, pena la partenza delle operazioni antiriciclaggio. E la Castriota risponde: «Fai 2500 nun te sta a preoccupà… fai 2500 che dobbiamo fa, mica possiamo mo Stefà? Cioè io non so più che fare (…) tu non fare la fila… fai il bonifico su postepay di 2500 se riesci». E la Vitto spiega: «C’ho paura che io adesso faccio la fila e mi dicono “dov’è la carta??” capito? Io.. questo è il problema perché quello de… dell’homebanking me l’ha detto… dice “ovviamente restituisce la carta” sennò faccio solo il prelievo».

In effetti, il 13 dicembre 2022, viene effettuata una operazione di giroconto di 2500 euro dalla carta postepay asseritamente smagnetizzata ad altra già attiva. Le indagini hanno dimostrato come ad usufruire di quei soldi sia stata proprio la Castriota.

Sta di fatto che l’11 gennaio 2023, una conversazione tra Castriota e Vitto conferma l’importo dei 3000 euro mensili da corrispondere al giudice.

Vitto: no ma pure tu stai

Castriota: no io sto tranquilla

Vitto: non è che c’hai problematiche di tipo economico?

Castriota: no no io diciamo che quello che mi dai tu finisce solo alla casa, cioè una cosa pazzesca, perché considera che finisce alla casa e alle pulizie quindi non ho problemi perché tolgo quello che mi dai tu per la casa, perché si finisce alla casa perché d’inverno ci stanno pure i riscaldamenti non centralizzati

Vitto: è però 2500 per la casa per me so veramente una cosa esagerata

Castriota: ti dico come ci arrivi perché ci arrivi a 1.000 di affitto 200 di…

Vitto: ma io a 3 ci posso tranquillamente arrivare eh

Castriota: e vabbè se tu poi ci puoi arrivare

Vitto: se tu vedi che tu hai problematiche

Castriota: no problematiche non ce l’ho, se tu ci arrivi io mi tolgo qualche io… qualche*

Vitto: io l’importante è che lo so almeno me regolo con le spese che voglio fa

Castriota: se tu ci puoi arrivare io mi tolgo qualche diciamo impegnuccio mio, che ne so pago due rate in più della macchina pago qualche cosa in più di mio capito, ma se ci puoi arrivare se no, no è non è che

Vitto: certo

Castriota: se tu ci puoi arrivare mi fai un favore vedi tu

Vitto: certo, si si certo assolutamente

Omissis

Castriota: mi tolgo uno sfizio, nel senso che mi vado a fare pure io un massaggio capito, cose così

Tale impegno si concretizza il 2 febbraio 2023, quando viene captata una nuova conversazione.

Vitto: ah, oggi t’ho accreditato i soldi quindi penso che domani ce li dovresti avere sulla carta comunque appena vedo che arrivano domani mattina io penso che in un giorno

Castriota: quanto hai accreditato?

Vitto: 3 no?

Castriota: e si, ma io domani devo, tu dimmelo così vado a pagare quella disgraziata

Vitto: eh, 3 no? Non avevamo detto così, giusto o me ricordo male?

Castriota: si si avevamo detto così

Non sfugge come, di tali pagamenti, fosse al corrente anche Ferraro, compagno della Castriota. Proprio Ferraro parla di tali dazioni con la Vitto. Quando questa spiega che i soldi che lei dà al giudice servono per “pagà l’affitto”, lui smentisce: «Il pagamento della casa non lo ha fatto perché l’ho fatto io, ma che cazzo sta a di’». Ma la Vitto, rispondendo a Ferraro, spiega: «So soldi tuoi (intendendo di Castriota, ndr) è insindacabile, io non mi metterò mai a sindacare quello che fa coi soldi suoi».

Ed in effetti il primo febbraio 2023, la Vitto dice a Ferraro, riferendosi a Castriota: «Abbiamo stabilito una cosa, io quelli ti do». E dopo sente proprio il giudice: «Grazieee! (…) Mi è sorto in mente. Oggi ti pensavo, dico “madonna da quant’è che non faccio una cosa solo per me, solo per me». Un ringraziamento per la nomina ricevuta proprio dal giudice.

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