Reggio, Falcomatà ricorda Iiriti: «Hai dato tanto e adesso entri nella storia di questa città»

«Avevi proposto di realizzare il Museo della Stampa a Reggio, donando alla città le antiche macchine da stampa della tua personale collezione. Avevamo stabilito che il Museo sarebbe stato realizzato in un’ala del Monastero della Visitazione». Così Giuseppe Falcomatà saluta l’editore Leo Iriti scomparso ieri.

«Tutto questo grazie alla tua generosità. E si, sono tanti gli aggettivi che ti descrivono, ma se ne dovessi scegliere uno è proprio questo. Sei sempre stato una persona generosa, dal sorriso buono. E dietro quel sorriso mascheravi la tua timidezza e insieme scrollavi le spalle, quasi a voler dire “Jamu, finitela ora”.

Hai portato avanti l’azienda di famiglia con sincerità, professionalità e passione, accompagnando tuo padre Bruno con quel garbo che ti faceva rimanere sempre un passo indietro, anzi forse meglio dire “di lato”. Hai dato forma, colore e sostanza ai sogni, ai progetti, alle idee e alle speranze di migliaia di reggini. Hai fatto conoscere le bellezze, i profumi e le tradizioni della nostra terra raccontandole attraverso immagini uniche.

Hai dato tanto alla città e oggi ci accorgiamo che, in punta di piedi, ne sei entrato a far parte della storia. Reggio non ti dimenticherà. Buon viaggio Leo. Un uomo, ma un leone dall’animo nobile.

Anche Candeloro Imbalzano ha voluto ricordare l’uomo e il professionista che per Reggio ha fatto tanto. «Mai e poi mai, avrei immaginato e voluto scrivere questo tristissimo comunicato. La troppo prematura dipartita del brillante editore reggino Leo Iriti mi lascia attonito e sgomento. Leo non era soltanto il titolare con papà, e fraterno amico, Bruno della storica casa editrice che aveva visto la sua nascita diversi decenni fa grazie al coraggio di nonno Leo, vecchio leone socialista.

Egli era diventato da anni ormai, nonostante la sua giovane età, la colonna portante e la brillante ed illuminata mente culturale dell’azienda di famiglia. Assumendo un rischio imprenditorale non comune in un tessuto economico gracile come quello reggino, aveva ideato collane di pubblicazioni editoriali di straordinaria qualità e di altissimo pregio, che solo la sua Intelligenza e la sua passione potevano e sapevano mettere in campo.

Leo era riuscito a coniugare questi valori con l’amore che nutriva per questa città, che, grazie a Lui, fruiva direttamente , non solo nel settore editoriale, di una immagine altamente positiva, grazie al coinvolgimento nei suoi progetti di altissime personalità della Cultura italiana. In questo momento di irreparabile dolore, il mio pensiero va alla Famiglia tutta, agli affranti genitori ed in particolare a papà Bruno. Ad essi le condoglianze più sentite di quanti hanno conosciuto ed apprezzato LEO e, con un forte abbraccio, quelle mie personali e della mia famiglia».

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