Omicidio Lea Garofalo, si è suicidato in carcere il suo assassino Rosario Curcio

Rosario Curcio (detto “patatino”), autore dell’omicidio di Lea Garofalo, si è suicidato nel carcere di Opera, dove era detenuto, impiccandosi. Il 46enne, originario di Camilletto, una frazione di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, era stato condannato, definitivamente all’ergastolo, nel dicembre del 2014, per la morte e la distruzione del cadavere di Lea Garofalo, avvenuto nel novembre del 2009.

Curcio faceva parte del gruppo criminale capeggiato da Carlo Cosco, anch’egli condannato all’ergastolo, compagno della Garofalo e padre della figlia Denise. Con i Cosco aveva partecipato alle attività criminali del gruppo ‘ndranghetistico, quali spaccio di droga, usura, esorsioni, minacce e violenza. Non aveva invece partecipato, nel maggio del 2009, al tentativo di sequestro della stessa Lea Garofalo, ma non si era sottratto successivamente, all’omicidio della donna. Omicidio per il quale era stato condannato all’ergastolo in primo grado, poi confermato in Appello e anche dalla Cassazione.

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google