sabato,Aprile 27 2024

Rizziconi, Gruppi Micologici denunciano atti vandalici sulle auto dei cercatori di funghi

Le dichiarazioni del dottor Serafino Cannavò in merito alla spiacevole situazione

Rizziconi, Gruppi Micologici denunciano atti vandalici sulle auto dei cercatori di funghi

«Atti vandalici commessi ai danni delle auto dei cercatori parcheggiate lungo le strade ai limiti dei boschi». Questo è quanto riferisce il Dott. Serafino Cannavò, Presidente del Gruppo Micologico “Domenico Gioffré” di Rizziconi e rappresentate dei Gruppi Micologici calabresi al tavolo tecnico della Regione Calabria.

«Andare per funghi è diventato, ultimamente, alquanto spiacevole. Si stanno sempre più
intensificando gli episodi di atti vandalici e sabotaggi
, in danno delle autovetture degli amanti della
montagna che, per passione e diletto, frequentano i crinali calabresi».

«Gli accadimenti incresciosi che si succedono, purtroppo con sempre maggior frequenza, stanno
creando un clima di tensione e disaffezione in escursionisti e appassionati, che si vedono limitati, se
non privati, del legittimo diritto alla fruizione dei luoghi collinari e montani, tra i più belli e
incontaminati che il nostro territorio offre.
Tutto ciò non rende giustizia alla storia della nostra montagna, alla sua millenaria cultura, al suo
patrimonio di accoglienza, che ha rappresentato la caratteristica principale del popolo montano
calabrese».

«Lo sviluppo delle aree interne calabresi passa da ben altre narrazioni, passa dalle voci di chi la
montagna la custodisce e racconta, di chi ne narra le storie dei protagonisti, che sono attualità e
rappresentano il futuro. Storie che coniugano i saperi antichi ai nuovi, lavoro culturale e pratiche di
accoglienza, antitetici a questi spiacevoli episodi.
I gruppi micologici calabresi, vogliono rappresentare la narrazione positiva del nostro appennino,
per un domani che passerà anche da tutti i suoi custodi, escursionisti, associazioni, enti pubblici e
privati, antichi e moderni, e da come essi sapranno raccontarlo e custodirlo».

«Chiamateli presìdi, chiamateli pionieri, chiamateli custodi, saranno le sentinelle che si
relazioneranno e sorveglieranno il territorio e che, con la loro presenza, non consentiranno a pochi
facinorosi che agiscono nell’ombra di potersene appropriare.
Sono impegni che portano con sé oneri e difficoltà, ma rappresentano valori e gesti che fanno la
differenza; coscienti come siamo, che siamo in tanti, la stragrande maggioranza, a vivere con
dedizione appassionata i valori della tutela della natura, e lo dimostreremo continuando a
camminare in modo sano, gesti e valori che consentiranno al nostro ambiente di essere
salvaguardato e valorizzato in una ottica di crescita che con le potenzialità che presenta potrà
sviluppare, grazie anche al capitale umano di cui la Calabria dispone».

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