martedì,Maggio 21 2024

Incidente sulla Jonio-Tirreno, Valentina Crudo e i suoi sogni appesi a un filo

La giovane donna lotta tra le vita e la morte al Gom di Reggio. Stabili la figlia di tre anni e il compagno

Incidente sulla Jonio-Tirreno, Valentina Crudo e i suoi sogni appesi a un filo

Una giornata di festa, all’insegna della natura e della spensieratezza finita in tragedia. La Calabria piange le ultime tre vittime di incidenti stradali. Ma quella di domenica è stata una tragedia nella tragedia: a morire una bimba di 4 anni, Maya, in auto con la mamma, Antonella Teramo.

Uno scontro frontale sulla statale Jonio-T irreno che non ha lasciato scampo neanche a Domenico Politi, 39enne titolare di un ristorante a Cittanova.

La vita di Valentina appesa a un filo

E poi c’è la famiglia originaria di San Calogero, nel Vibonese, quella composta da Domenico Teramo, della compagna Valentina Crudo, vocalist impegnata a lavoro nel netwrk di Lac, e della loro bimba di 3 anni. Mentre sono fuori pericolo l’uomo e la bambina, Valentina, da ieri sera, lotta tra la vita e la morte. Le sue condizioni, appena arrivata al Gom, si sono rivelate da subito pesanti. La 28enne è stabilmente grave, si trova in coma e non ha dato al momento segni di ripresa.

E sono ore di angoscia quelle vissute dai familiari dei due giovani che proprio a fine agosto si sarebbero sposati. Un sogno appeso a un filo adesso, per il quale non si può fare altro che sperare.

Le parole di Marziale

Sull’incidente c’è da registrare l’intervento del Garante regionale per l’Infanzia, Antonio Marziale.

«È molto difficile accettare che una bambina di appena 4 anni perisca così violentemente ed il dolore della famiglia diventa sofferenza di una comunità intera, perché laddove c’è un bambino vi è il futuro e la ricchezza del territorio» spiega.

«Toccherà alle autorità preposte stabilire le cause che hanno determinato lo scontro mortale – continua – anche se l’opinione pubblica si è già lanciata in ipotesi, prendendo di mira soprattutto la precarietà infrastrutturale, ma penso sia bene puntare sull’educazione stradale, sulla necessità di rispettare le regole, pensando che avere un volante tra le mani può significare vita o morte, propria e altrui. Non sappiamo se sia intervenuto un malessere di uno dei due conducenti, un guasto meccanico o qualsiasi altra plausibile causa, ciò che è evidente è che lo scontro è stato violentissimo ed è del tutto inutile aggiungere altro. Sono vicino alle famiglie e compartecipo all’intimo dolore dei familiari per la morte della piccolina» conclude Marziale.

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